Tecnologia, l’arma anti-traffico

Semafori con un paio di marce in più: meglio visibili da lontano e soprattutto intelligenti, in grado cioè di modulare il rosso o il verde a seconda del traffico e dell’affollamento di ciascun incrocio. Non solo: un database continuamente aggiornato, che registra luogo, data, ora, modalità, colpevolezza, presenza o assenza di feriti in ciascun incidente. Che insomma diventa uno strumento statistico insostituibile per capire quali sono gli snodi critici in città, a cui assegnare le priorità d’intervento e razionalizzazione. Ancora, investimenti in formazione e sul trasporto elettrico, ma anche per il potenziamento delle strutture cosiddette “immateriali”. Come i parcheggi, anche loro, intelligenti: tramite il cellulare potremo sapere dov’è il posto macchina libero più vicino e persino prenotarlo. E non è utopia, questo quadro, ma un ritratto abbastanza fedele della Roma di domani sul fronte mobilità.
La sicurezza stradale è in primo piano, innanzitutto, grazie alle novità contenute nel protocollo tra Fondazione Ania e Campidoglio. Se dovesse essere firmato, e l’auspicio dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici è che ciò avvenga prima di agosto, dall’autunno la capitale sarebbe, per esempio, «la prima in Italia ad avere un sistema di registrazione digitale degli incidenti», come ha sottolineato il segretario generale della Fondazione Ania, Umberto Guidoni. Una pennellata di futuro prossimo dai contorni ben nitidi: «Vogliamo dotare i vigili urbani - è sceso nel dettaglio Guidoni - di un dispositivo Gps che permetterà la registrazione di tutti i dati di un incidente. Dati che confluiranno in una banca dati e questo permetterà all’amministrazione comunale interventi mirati e immediati in situazioni come incroci pericolosi».
Non finisce qui: il Comune ha infatti intenzione di non muoversi soltanto di conseguenza, ma anche di puntare sulla prevenzione. Perciò le linee guida vanno verso un accordo con il Provveditorato degli studi per campagne informative a scuola sulla sicurezza stradale, con format agili, facili da recepire. E poi, dalla teoria alla pratica, si vogliono intensificare i corsi di guida sicura a Vallelunga per i giovani, potenziare le infrastrutture e, per quanto riguarda il fenomeno delle minicar, pensare alla revoca delle licenze per le officine che modificano i motori.
«Da Roma abbiamo fatto partire due segnali importanti al fine di contribuire alla stesura del testo di riforma al codice della strada: l’inasprimento delle pene per chi causa incidenti mortali ed è colto alla guida in stato d’ebbrezza e l’introduzione della prova pratica per conseguire il patentino per le minicar», aggiunge carne al fuoco Roberto Cantiani, delegato del sindaco Alemanno per la sicurezza stradale. Che, comunque, non è l’unico tema in agenda. Ieri, nel corso di un convegno alla Casa del Jazz organizzato da Vert, associazione scientifica internazionale per il controllo delle emissioni inquinanti, il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha anticipato che Roma farà parte di un progetto pilota per l’incentivo dell’auto elettrica.

L’assessore capitolino ai Trasporti, Sergio Marchi, dopo avere ricordato tutte le difficoltà croniche della mobilità dell’Urbe, ha parlato invece di una serie di misure per sbloccare e razionalizzare la situazione. Tra cui, appunto, i parcheggi intelligenti prenotabili via palmare. Sarà davvero la tecnologia l’asso nella manica per restituire ossigeno al boccheggiante traffico romano?

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