Ecco come i droni possono farci sentire più sicuri

L'azienda che li produce: "È arrivato il momento di inserire questi macchine volanti nei programmi di controllo delle aree sensibili"

Ecco come i droni possono farci sentire più sicuri

Sono tempi difficili questi. E mai come in questo momento storico l’idea di pericolo invade le nostre vite. Ed il diktat sembra diventato: ampliare i sistemi di sicurezza. In Italia c’è chi ha deciso di produrre droni destinati alla sorveglianza. E non solo.

Davide Cimino, manager della società AD Precision Mechanics, la vostra idea di produrre droni si è rivelata una sfida vincente?

"Si. Dalle multinazionali fino alle piccole aziende, un po’ in tutti i campi, stanno cominciando a capire che queste macchine volanti sono molto utili e permettono di semplificare il lavoro rendendolo meno faticoso. Si spazia dalla fotogrammetria aerea, fino alla vigilanza o al controllo del territorio, passando per una serie di interessanti applicazioni in campo ambientale. Non nego che, ad oggi, lavorare con aziende e partner esteri è stato più semplice rispetto a quelli italiani."

Quali sono le richieste dei vostri clienti?

"Le richieste variano molto: ogni cliente ha le sue particolari esigenze. La nostra azienda cerca di costruire per ognuno esattamente il drone di cui ha bisogno. Architetti e geometri sono spesso interessati a fotogrammetria e rilevazioni aeree. Gli agricoltori utilizzano le nostre macchine ad esempio per individuare piantagioni malate, oppure per verificare le condizioni dei propri terreni dopo un evento metereologico particolare. Abbiamo portato avanti anche interessanti progetti nel campo dell’oil spilling (‘fuoriuscita di petrolio”), in cui Adpm ha contribuito all’individuazione e alla successiva rimozione degli agenti chimici inquinanti per il mare. Inoltre ci sono molti videomaker (in campo cinematografico e musicale, ad esempio) che utilizzano i droni per la realizzazione dei filmati."

È possibile aumentare la sicurezza di luoghi sensibili, visti i recenti fatti di Parigi, attraverso l'utilizzo di droni?

"Quello che è accaduto a Parigi, è stato terribile. Effettivamente, con i droni è possibile avere un quadro completo della situazione attorno a noi in tempo reale e da un punto di vista privilegiato. Anche senza la presenza fisica degli operatori nel luogo che si intende sorvegliare (mantenendoli, quindi, in condizioni di sicurezza). Queste macchine, inoltre, possono essere equipaggiate con termocamere, camere notturne e camere speciali ad alta definizione, capaci di inviare uno streaming video in diretta ed a distanza. Credo molto nell’efficacia di questi mezzi. Ritengo sia giunto il momento di inserire queste macchine nei programmi di controllo delle aree sensibili, per questo in azienda stiamo sviluppando in questi mesi progetti specifici in questa direzione, concentrandoci principalmente sulla sicurezza delle persone. È importante considerare anche le potenzialità di queste macchine in operazioni di recupero, come supporto agli operatori, negli scenari post-catastrofe, come ad esempio frane e terremoti."

Ci sono in Italia leggi adeguate per l'utilizzo dei droni?

"Ci sono delle leggi. Per pilotare questi mezzi bisogna superare degli esami e prendere una sorta di “patentino”.

Successivamente, occorre certificare o far autorizzare il mezzo che si guida seguendo un severo percorso descritto nel regolamento Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ndr). Infine, si deve verificare se nell’area di utilizzo del drone, c’è o non c’è un permesso di volo, oppure se l’area è considerata, ai fini del regolamento Enac, critica per la presenza di persone."

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