GaiaGo: la mobilità condivisa e sostenibile al servizio della comunità

GaiaGo consente agli utenti di condividere un'auto tra loro all'interno di una community di riferimento. La piattaforma fornisce ai propri partner le migliori soluzioni digitali e fisiche per rendere un edificio un vero e proprio smart building

GaiaGo: la mobilità condivisa e sostenibile al servizio della comunità

Community Mobility Sharing: è questa la parola chiave di GaiaGo, la prima piattaforma digitale per la mobilità elettrica, condivisa integrata negli edifici.

L'obiettivo principale di GaiaGo è quello di creare una comunità all'interno di condomini, hotel, centri commerciali, aziende e municipalità, dotarla di vettori elettrici e della relativa infrastruttura di ricarica, e rendere tutto accessibile tramite l'applicazione di GaiaGo. In altre parole, in modo rapido e semplice, gli utenti possono condividere un'auto tra loro all'interno di una community di riferimento.

GaiaGo punta a ottimizzare l'uso dei vettori, e diminuire così il traffico, la Co2 e l'inquinamento. Scendendo nel dettaglio, la piattaforma fornisce ai propri partner le migliori soluzioni digitali e fisiche per rendere un edificio designato un vero e proprio smart building. Come? Integrando soluzioni di car sharing residenziale, puntando sulle proprie strutture, tutte app based, sicure e protette.

La mobilità secondo GaiaGo deve essere condivisa, sostenibile e ottimizzata. Un modello che rientra nel concetto di Circular Economy, per il quale il numero di vettori a disposizione è ottimizzato in base alle ore di mobilità di cui la community necessita per spostarsi, in modo condiviso.

Le finalità del Community Mobility Sharing sono molteplici: si va dal mettere a disposizione di una comunità di condomini una flotta di vettori elettrici che consente di accrescere il valore percepito del building alla creazione di un Big Data sulla mobilità basato sugli utilizzatori del servizio.

Rimanendo fedele alla propria mission, il primo progetto di GaiaGo è stato realizzato insieme a Sorgenia ed è partito a gennaio 2020. In cosa consiste? Prevede l’utilizzo condiviso di 3 autovetture elettriche da parte dei dipendenti della stessa Sorgenia. Il tutto con una gestione digitale e una ottimizzazione delle flotte, grazie alla piattaforma sviluppata da GaiaGo.

La scelta del numero di automobili non è casuale: è stata fatta in base al calcolo delle ore di mobilità dei dipendenti, così da massimizzarne l’uso, evitando inutili sprechi, in un’ottica di diminuzione delle emissioni di C02, riduzione del traffico e del numero di veicoli sulla strada. L’App di GaiaGo consente quindi all’utente di pianificare i propri spostamenti e permette di visualizzare i km percorsi e la C02 risparmiata, creando così un engagement interno alla comunità ispirato alla sostenibilità.

Troviamo poi l'iniziativa portata avanti con l'Albergo Etico di Roma, nel quartiere Flaminio. Si tratta del primo progetto di Hotel Car Sharing, volto a promuovere un turismo etico e responsabile. Il progetto è già pronto e partirà non appena sarà rientrata l'emergenza coronavirus.

Grazie a questa iniziativa gli ospiti dell'albergo avranno a disposizione una auto elettrica, gestita digitalmente attraverso la piattaforma progettata da GaiaGo e un impianto di ricarica a parete installato nella struttura e fornito da Gewiss, player dell’elettrificazione scelto per il progetto.

La parola all'azienda
Intervista a Giorgio Meszely, CEO&Founder di GaiaGo

Come descriverebbe GaiaGo?

GaiaGo è un ecosistema che permette, attraverso la gestione di flotte completamente elettriche (auto, moto, bici, monopattini e così via), di costruire una comunità condivisa. Noi siamo aggregatori di modelli di business che esistono già. La nostra innovazione è fare questo procedimento puntando sulla condivisione di servizi e valori.

Perché è nata GaiaGo?

Uno dei concetti alla base della nascita di GaiaGo è la riflessione di dove sarebbe andato il mondo della mobilità. Non si può innovare la mobilità senza entrare nel merito della progettazione degli spazi delle nuove città, che la devono favorire. Noi abbiamo dei modelli che hanno un ritmo di penetrazione diverso da città a città perché gli spazi non sono ancora adeguati ovunque allo stesso modo.

L'approccio di GaiaGo può essere utile anche in un periodo come quello che stiamo attraversando adesso?

Il coronavirus ci sta facendo ripensare a nuovi modelli di mobilità. Non dimentichiamo che in condizioni normali passiamo circa 25 anni della nostra vita a muoverci. In questo momento di emergenza sanitaria però ci viene chiesto di rinunciare agli spostamenti a vantaggio della nostra salute facendoci riscoprire la vita di quartiere e la mutualità tra persone che vivono vicine. GaiaGo crea modelli economicamente sostenibili partendo proprio dal concetto di comunità. Noi abbiamo scommesso sul fatto che la società avrebbe richiesto proprio questa soluzione, e da circa quattro anni stiamo cercando di metterla in pratica.

GaiaGo ha una scaletta piena di progetti, pronti a essere lanciati da qui ai prossimi mesi. Che cosa bolle in pentola?

Questo blocco forzato ci ha fatto rallentare ma i nostri progetti non si sono fermati e stiamo continuando a lavorare in collaborazione con alcune sgr importanti. Per esempio siamo entrati nel team di lavoro di un progetto che ha lo scopo di creare piattaforme e modelli per le smart cities in diversi settori nelle 40 città più importanti al mondo.

Inoltre abbiamo sviluppato collaborazioni con multinazionali di advisory con l'obiettivo di creare uno standard costruttivo che definisca l’inserimento di GaiaGo nei progetti di rigenerazione urbana. Siamo inoltre in contatto con l'Olanda, una nazione interessata a ciò che facciamo. Tutto riprenderà a pieno ritmo non appena la situazione tornerà alla normalità.

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