Non è passato molto tempo dalla presentazione ufficiale di Windows 11 che ecco arrivare pronte le nuove polemiche in merito al futuro aggiornamento. In questo caso non si tratta della possibilità o meno di fruirne gratuitamente del nuovo sistema operativo, come accadrà unicamente per coloro che già dispongono di Windows 10, ma di computer performanti ritenuti però non adatti per l'installazione dell'ultima novità Microsoft.
Già, perché il problema principale sembrerebbero ora i requisiti richiesti ai pc per l'installazione di Windows 11. Le indicazioni fornite da Microsoft sembrano non lasciare scampo a milioni di utenti, che potrebbero dover rinunciare loro malgrado all'aggiornamento.
Cosa potrebbe impedire a milioni di pc ad alte prestazioni di installare il nuovo Windows? A quanto pare si tratterebbe del TPM, una sigla sconosciuta ai più, ma in grado incidere in maniera più che evidente sul futuro di un elevato numero di computer.
Cosa è il TPM
Attraverso la sigla TPM si identifica una tecnologia nota come Trusted Platform Module. In generale si occupa di valutare l'intero hardware in termini di sicurezza delle comunicazioni tra i componenti, conservando chiavi crittografate ed escludendo eventuali manomissioni.
Per quanto riguarda la questione specificamente legata a Windows 11, il sistema operativo valuta la presenza o l'assenza di un chip TPM, vericando che sia adatto al nuovo software targato Microsoft.
Il microchip analizzato deve rispettare quelli sono sono i requisiti di sicurezza informatica e di prestazioni, oltre che strutturali, indicati dal Trusted Computing Group. La verifica può essere svolta su due differenti tipologie di TPM:
- Soft TPM: tecnologia integrata nel processore;
- Hard TPM: richiede l'installazione di un apposito chip sulla scheda madre.
In entrambi i casi, ai pc viene richiesta la versione 2.0 affinché l'ultima novità di Microsoft possa essere installata. Questione risolta? Non proprio, in quanto sembra che anche rispettando tale indicazione sia necessaria una CPU Intel di almeno ottava generazione oppure AMD della famiglia Ryzen 2000 e successivi.
Inizialmente Microsoft aveva indicato due modalità di transizione al nuovo sistema operativo: una più stabile e consigliata, con TPM 2.0, e una seconda più incerta con TPM 1.2.
Nei giorni successivi alla presentazione ufficiale del 24 giugno 2021 la stessa azienda statunitense ha rimosso questa seconda indicazione, limitando la possibilità di aggiornamento ai soli dispositivi in possesso di TPM 2.0.
Le CPU ufficialmente supportate
Così come già accennato, molti dei processori compatibili con TPM 2.0 potrebbero comunque rimanere esclusi dall'aggiornamento del colosso dell'informatica. A giungo 2021, risultano unicamente compatibili:
- CPU Intel: processori Intel Core di ottava generazione (Coffee Lake) e successive, cpu Xeon Skylake-SP e seguenti;
- CPU AMD: Ryzen 2000 o superiori, Ryzen Threadripper 2000 o superiori, EPYC di seconda generazione e successivi.
Gli ultimi aggiornamenti riguardo Windows 11 e verifica dei requisiti
L'aggiornamento a Windows 11 continua a tenere banco tra gli appassionati di pc. L'attesa evoluzione del sistema operativo Microsoft rischia però di trasformarsi in un caso diplomatico. Complice proprio la verifica dei requisiti, all'interno della quale la TPM gioca un ruolo decisivo. Senza dimenticare i limiti legati alla scheda grafica, che dovrà risultare compatibile con DirectX 12+ o successive.
Inoltre sembra che l'utilizzo della S Mode sarà consentito soltanto a chi passerà alla Home Edition, mentre gli altri dovranno disattivarla prima dell'aggiornamento al nuovo sistema operativo. Confermati la RAM da almeno 4 GB o uno spazio di archiviazione da 64 GB o più.
Nel mezzo di questo caos comunicativo è arrivato anche il ritiro dell'app che Microsoft consigliava per verificare la possibilità di passare a Windows 11. Denominata PC Health Check, il link per scaricare l'applicazione è stato rimosso dal sito ufficiale dell'azienda. A stabilirlo è stato lo stesso colosso statunitense, che ha riconosciuto l'errore segnalato da molti utenti.
In buona sostanza l'applicazione non indicava con chiarezza quali fossero gli errori che non avrebbero permesso l'installazione del nuovo sistema operativo. Così ha spiegato Microsoft: "L’intenzione del post di oggi è di riconoscere e chiarire la confusione causata dal nostro programma PC Health Check, condividere maggiori dettagli sui motivi per cui abbiamo aggiornato i requisiti di sistema di Windows 11 e impostare il percorso futuro. PC Health Check aveva lo scopo di aiutare le persone a verificare se il loro attuale PC con Windows 10 era adeguato a un upgrade a Windows 11.
Sulla base dei feedback raccolti sino ad ora - prosegue il colosso dell'informatica - riconosciamo che non era totalmente pronto per indicare i dettagli inerenti alla mancanza di compatibilità. Stiamo rimuovendo l’applicazione in modo che i nostri team possano migliorarla. Sarà disponibile nuovamente online in vista del lancio di Windows 11, previsto per il prossimo autunno."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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