Il tempo dei Nuovi Eroi

Il mondo ci pone sempre più di fronte a questioni di cruciale importanza che non possiamo permetterci di ignorare. La concentrazione della ricchezza nelle mani di pochissime persone, la rabbia sociale sempre più in ebollizione, il terrorismo sempre più radicalizzato, i flussi migratori sempre più complessi, le fake news sempre più pilotate e sempre meno controllabili, sono eventi che ci riguardano molto da vicino, tutti, nessuno escluso. Certo, è comprensibilmente umano scegliere di continuare a voltare lo sguardo altrove mantenendolo in linea con lo spirito del tutto e subito nel quale siamo nati e cresciuti. Ma sarebbe un errore epocale non comprendere che la rivoluzione digitale non è solo un tema di sviluppo tecnologico, di nuovi modelli di business o di nuove frontiere della comunicazione: è essenzialmente un tema di governance.

Insomma: apparteniamo alla specie che si estinguerà oppure abbiamo già in noi i geni della specie in fase evolutiva chew+ resterà? Con quasi due secoli di anticipo rispetto ad oggi Darwin ha espresso una sua visione del mondo quanto mai attuale: una Terra più piccola rispetto a quanto non appaia agli occhi di noi abitanti, un pianeta-sistema fatto di infinite connessioni, una realtà di cui ogni uomo è portatore di esigenze e di istanze che lo rendono unico e diverso da tutti gli altri suoi simili. «Tutto ciò che ci divide sintetizzò - è infinitamente meno importante del pericolo che ci unisce». E il pericolo più grande che ci deve unire è il rischio di non avere nulla che ci unisca. Credo insomma che, pur nella diversità, la via che dovremo percorrere debba essere comune. Di certo alcuni eventi politici e sociali recenti hanno spinto qualche colosso del tech a rendere la propria governance più lungimirante. Facebook, per citarne uno, è passato dal «diamo alle persone quel che vogliono» del suo fondatore Zuckerberg a «aiutiamo la società a crescere». Ma questo è insufficiente se la moltitudine dei piccoli player e, prima ancora, la moltitudine degli individui, non risponde alla sollecitazione sempre più urgente di un cambio di coscienza.

oscar.dimontigny@gmail.com

twitter: @OscardiMontigny

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