Si erano lasciati nel tempio del tennis, Wimbledon, in una finale che aveva dato l'impressione che stesse avvenendo un definitivo passaggio di consegne tra il re degli Slam, Novak Djokovic, e il nuovo che avanza, Carlos Alcaraz. L'abdicazione, se così vogliamo chiamarla, non è ancora avvenuta dopo la vittoria in tre set del serbo Nole (5-7, 7-6 7-6) contro il giovane talento spagnolo in una gara per che ha infiammato il pubblico nella finale del Masters 1000 di Cincinnati.
La gara dei record
Si è trattata di un'autentica battaglia durata quasi quattro ore senza esclusione di colpi: i due più forti tennisti al mondo hanno dato vita alla gara più lunga di sempre di questo torneo e contemporaneamente alla finalissima, al meglio dei tre set, più lunga nella storia dei Masters 1000. Nel primo set Djokovic si porta avanti di un break e va sul 4-2 ma subisce un colpo di calore che gli fa inevitabilmente calare il livello del suo tennis con Alcaraz che recupera, si porta avanti e vince 7-5. Le condizioni meteo non hanno aiutato i protagonisti a causa del caldo afoso e della gara disputata nelle ore pomeridiane ma tant'é: nel secondo set lo spagnolo sembra averne di più, la gara si mantiene in equilibrio fin quando il punteggio non è nuovamente 4-2, come nel primo, a favore del 20enne di El Palmar.
Ma il "vecchio leone" non molla, conquista un break decisivo che gli fa accorciare le distanze per poi riportarsi sotto sul 4-4. Colpo su colpo arrivano al tie-break quando Alcaraz ha un match point sul 6-5 ma Nole non si fa intimorire e porta a casa il secondo set imponendosi per 9 punti a 7. A questo punto nuova linfa vitale per il serbo che, nel terzo e decisivo set, sembrava poter chiudere i giochi per ben quattro volte sul 5-3 e 5-4 ma Alcaraz non ha avuto il "braccino" annullandoli tutti. Anche in questa volta, quindi, è stato necessario il tie-break di una sfida già passata alla storia e considerata da Djokovic, che di gare ne ha disputate, "una delle finali più belle e intense della mia carriera".
Le parole di Djokovic
Gioia incontenibile per il serbo che è sembrato un giovane tennista alla vittoria del suo primo Atp: maglietta strappata a fine gara e urlo come fosse l'incredibile Hulk. Mancano soltanto cinque titoli al centesimo della sua carriera, a Cincinnati è la terza volta che trionfa ed è la 39esima in un Masters 1000. A fine gara, però, un plauso è andato al suo avversario. "Non mi sorprende più quello che fa in campo, ma è impressionate il modo in cui riesca a giocare ad altissimo livello i punti più importanti delle partite, come sia in grado di gestire la pressione.
È incredibile per un ragazzo che ha solo 20 anni", ha dichiarato Djokovic in conferenza stampa dopo il trionfo all'Atp di Cincinnati. "Quando mi confronto con lui, mi fa tornare indietro nel tempo alle sfide contro Rafa dove ogni punto era una battaglia. Tutte le partite che abbiamo giocato contro sono state di questo livello".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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