Sventato attentato a Bruxelles: così sono stati fermati i terroristi islamici

Gli apparati di sicurezza belga hanno sventato l'ennesimo attentato di matrice islamista che doveva colpire nel cuore dell'Europa. Lo stato di allerta resta alto ma la reazione al terrorismo sembra efficace

Sventato attentato a Bruxelles: così sono stati fermati i terroristi islamici
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Le forze dell'ordine belga hanno sventato un attentato pianificato da una cellula terroristica che avrebbe colpito a Bruxelles "nel giro di poche settimane". Una dimostrazione che l'apparato di sicurezza in Europa è diventato estremamente efficace ma anche che la minaccia dell'estremismo islamico che si avvale del terrorismo è concreta, e che le cellule dormienti o i "lupi solitari" sono in mezzo a noi.

Secondo quanto è stato già reso noto dalla procura federale del Belgio l'obiettivo "concreto" dei terroristi, quattro persone tra cui tre minorenni, tutti sospettati di essere legati all'estremismo islamico, sarebbe stata una sala concerti di Bruxelles. Il blitz, condotto dalle unità dell'antiterrosimo, ha previsto un'operazione allargata a quattro diverse città: oltre alla capitale Bruxelles, anche Ninove, Charleroi e Liegi. Sventando quella che sembrava una minaccia imminente che rimanda il ricordo ai tragici eventi del Bataclan di Parigi.

Questo è il quarto attentato sventato negli ultimi quattro mesi. Altri arresti collegati a individui parte di cellule che stavano pianificando attentati di matrice jihadista sono stati effettuati in Olanda, Germania e Danimarca tra ottobre e dicembre. In più di un'occasione si suppose che informazioni fondamentali per portare a termine le operazioni fossero state passate dal servizio d'intelligence israeliano; il Mossad che monitorava gli uomini di Hamas all'estero e decise di "segnalare" movimenti sospetti alle autorità governative per sventare possibili minacce terroristiche.

Arresti in tutta Europa

Nella prima metà di dicembre 2023 tre uomini legati ad Hamas vennero stati arrestati in Germania e uno fu segnalato e arrestato nei Paesi Bassi. Negli stessi giorni una terza operazione antiterrorismo venne condotta in Danimarca. In quell'occasione il Mossad israeliano diffuse un ringraziamento che faceva chiaro riferimento alle operazioni antiterrorismo effettuate in Europa, dichiarando: "Hamas cerca di estendere le proprie capacità operative nel mondo e in Europa in particolare, nell'intento di colpire obiettivi israeliani, ebraici e occidentali". Allora la procura generale federale tedesca accusò i quattro arrestati di aver una connessione con un "deposito di armi" collegato all'organizzazione terroristica palestinese. Le armi potevano essere impiegate in Europa per attentati di matrice islamista e anti-ebraica. I sospetti terroristi vennero fermati a Berlino e a Rotterdam come membri della stessa "cellula" considerata "in stretto contatto" con i vertici della fazione armata di Hamas, le Brigate Ezzedin al-Qassam.

In Danimarca un'altra cellula ritenuta "pronta a colpire" venne sgominata a Copenhagen, benché le congratulazioni diffuse dal Mossad non coincidessero con le dichiarazioni delle autorità danesi che non avevano evidenziato eventuali collegamenti tra i terroristi e l'organizzazione paramiltare palestinese. Alla fine di dicembre 2023 vennero portati a termine ulteriori arresti a Vienna, in Austria, e ancora in Germania, a Colonia; confermando come il "pericolo terrorismo" fosse tornato in Europa sebbene le autorità in stretto contatto con le reti di sicurezza internazionali fossero riuscite ad annullare la minaccia sul nascere.

L'ultimo attentato a Bruxelles

Il 17 ottobre del 2023 un lupo solitario, poi identificato come Abdesalem Lassoued, quarantacinquenne di origini tunisine residente illegalmente in Belgio eliminato durante uno scontro a fuoco sostenuto con la polizia belga, uccise due cittadini svedesi al grido di “Allah Akbar”a colpi di mitra Ak-47, diffondendo un video in cui rivendicava l’attentato con le parole “Sono Abdeslam, mi sono vendicato per i musulmani. Ho ucciso tre svedesi ora. Amiamo chi ci ama e odiamo chi ci odia. Si vive per la religione e si muore per la religione. Sono pronto a incontrare Dio felice e sereno”. Il terrorista aveva agito con il supporto di due complici.

La cellula venne sgominata grazie a un’operazione antiterrorismo.

Le successive indagini, cui presero parte anche i carabinieri del Ros e la Digos, ricostruirono gli ultimi anni di vita dell'attentatore scoprendo come fosse transitato in Italia dopo essere sbarcato a Lampedusa su un barchino che trasportava migranti.

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