Un Duomo splendente, che «stupisca il mondo». Il cardinale Dionigi Tettamenzi sogna una cattedrale rimessa a nuovo e, nella domenica in cui si celebra l’anniversario della dedicazione del Duomo, avvenuta nel 1577, lancia un appello per sostenere i restauri in vista di due appuntamenti chiave: l’arrivo del Papa nel 2012 ed Expo nel 2015. Insomma, chiede che il Duomo faccia da biglietto da visita per l’intera città. Il suo appello è già stato in parte accolto dalla istituzioni che si sono impegnate a investire 4,4 milioni per il restauro della guglia maggiore e del museo. L’accordo di programma ripartisce la spesa tra Regione Lombardia (1 milione), Comune di Milano (1 milione), Provincia di Milano (500mila euro), ministero dei Beni culturali (1,2 milioni) e Veneranda Fabbrica del Duomo (686 milioni). A fare da cassa di risonanza all’appello lanciato dal cardinale è il consigliere regionale dell’Udc Enrico Marcora, che invita a considerare la cattedrale «non solo la chiesa della Diocesi, ma anche la chiesa madre di tutti i fedeli, il luogo in cui pregheranno le comunità internazionali che verranno a Milano nel 2015». Da qui il suo auspicio: «Spero che tutte le forze politiche e le istituzioni facciano proprio questo appello impegnandosi a trovare le risorse per ridare splendore al simbolo della cristianità milanese». Anche la Veneranda fabbrica del Duomo, che ogni anno lotta per poter sostenere tutte le spese che ruotano attorno alla cattedrale, appoggia l’intervento di Tettamanzi: «Bene - commenta il direttore dell’associazione, Benigno Morlin -, sono contento che il cardinale affronti questi temi. Non so se riusciremo davvero a stupire il mondo, come dice lui, ma speriamo di poter mettere tutto a posto entro il 2015 e ci auguriamo che le istituzioni mantengano le promesse fatte». «Berlusconi - assicura il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà - ha garantito il suo personale interessamento per il ripristino del finanziamento statale alla Veneranda Fabbrica».
Gli interventi di manutenzione del Duomo costano 15 milioni di euro all’anno e per il restauro del museo, che sarà pronto nel giro di tre anni, si prevede una spesa tra gli 8 e i 9 milioni di euro. A lavori finiti, le 20 sale potranno ospitare 500 opere oltre ai pezzi del Tesoro, ora in un sotterraneo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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