Torna Iron Man (e s’innamora)

Esce venerdì in Europa, prima che in America, il secondo episodio della saga La Johansson sexy, Mickey Rourke cattivo. E Downey e la Paltrow si baciano

Torna Iron Man  
(e s’innamora)

Innanzitutto il cast, che è stellare. Venerdì Iron Man 2 arriva in Italia garantito da Scarlett Johansson, Robert Downey jr, Gwyneth Paltrow, Mickey Rourke, Samuel L. Jackson e Paul Bettany, insomma la fascia altissima di Hollywood. E poi la trama che, al netto delle fantasticherie tecnologiche, è la nuova serie di avventure di uno dei personaggi Marvel più amati, Iron Man, che è anche lui uno e bino come Superman, Spiderman e tanti altri supereroi.

È Tony Stark nella vita di tutti i giorni, ottimo inventore e donnaiolo con il vizio del bicchierino di troppo. E diventa l’imbattibile Iron Man quando c’è da sbrigare qualche complicata faccenda, ossia conciare per le feste l’ostacolo di turno. Piccolo particolare: dopo anni di vario cosmopolitismo, il cattivo è di nuovo russo, si chiama più o meno come il pugile di Rocky, Ivan Vanko, ed è interpretato da un pugile a tempo perso, Mickey Rourke. Mentre loro due se le danno di santa ragione, metaforicamente e non, spuntano qui e là la bella del buono, Gwyneth Paltrow cioè l’assistente Pepper che Iron Man a un certo punto bacerà, e la spia del cattivo, l’attillatissima Scarlett Johansson, ottimisticamente soprannominata «La vedova nera».

Putiferio, tensione, insolita profondità dei personaggi, processione di effetti e intuizioni che dir speciali è poco. È insomma uno dei film più attesi della stagione, se non altro perché il primo Iron Man del 2008 ha incassato in tutto il mondo 585 milioni di dollari e rotti oltre ai 160 milioni derivati dalla vendita del dvd e del Blu Ray, contribuendo a ripianare un po’ dei tanti debiti del cinema americano. Ma mica solo questo. Iron man 2, che a sorpresa esce prima in Europa perché negli Stati Uniti sarà in sala dal 7 maggio, è la conferma che anche al cinema non ci sono più le mezze stagioni e ormai sono tutte alte, visto che fino a pochi anni fa un film del genere sarebbe stato obbligato a presentarsi in autunno inoltrato.

E poi è una gigantesca operazione trasversale che mescola cinema con i fumetti (Iron Man è un personaggio creato da Stan Leeper Marvel nel 1963) e pure musica visto che la colonna sonora inaugura una strategia che, vedrete, in un futuro immediato diventerà un’abitudine: è sostanzialmente il greatest hits degli Ac/Dc, da trent’anni uno dei gruppi rock più seguiti del mondo alla faccia di tutte le mode.

In poche parole Iron Man 2 offre al marketing un’opportunità così golosa che probabilmente chiederà più dollari di quanti ne siano stati spesi per il primo episodio. Per la cronaca, la pubblicità e tutti gli annessi e connessi di Iron Man hanno bruciato cinquanta milioni, da aggiungere ai 180 dei costi di produzione.

Stavolta, tutto considerato, saranno forse di più e pazienza se a Los Angeles la presentazione ufficiale alla stampa è iniziata con il piede sbagliato: proprio durante i primi convenevoli, un gigantesco telone è caduto sulle teste dei protagonisti e del regista John Favreau, roba da produzione di provincia. Per fortuna, Robert Downey jr. ha preso il telone, se l’è avvolto come fosse un mantello e ha piazzato lì un «da bambino non mi sono mai vestito da supereroe, l’ho fatto solo dopo, verso i trent’anni, quando mi facevo arrestare per droga» che ha sciolto la tensione. Risate.

D’altronde, si sa, il film non si farà problemi di incasso,dimostrando un’altra volta che, dopo essersi presa una

vacanza negli anni Novanta della pacifica globalizzazione, i supereroi, impegnati comesono nell’eterna battaglia tra bene e male, leggono con la dovuta leggerezza la realtà in cui tutti noi umani siamo dentro fino al collo.

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