Tradito dai messaggi col telefonino Arrestato il marito: «L’ho uccisa io»

ERRORE Ha mandato sms ai parenti con il cellulare della vittima dopo che era già morta

ComoLa donna trovata morta nel lago di Como, a Laglio, si chiamava Beatrice Sulmoni, aveva 36 anni ed era la mamma di un bambino che ha solo 7 anni. A ucciderla con un colpo alla testa il marito, Marco Siciliano che poi avrebbe anche tentato di decapitarla per non farsi scoprire. Non era una ragazza che veniva dall’Est. Era un’infermiera che viveva a Obino, una piccola frazione del comune di Castel San Pietro nel distretto di Mendrisio, in Svizzera. Sua mamma e suo fratello erano andati alla polizia per denunciarne la scomparsa. Non la vedevano dal 25 marzo. È stata trovata morta una settimana dopo nelle acque del lago di Como, a Laglio, vicino alla villa di George Clooney.
Il marito ha 32 anni, la faccia da bravo ragazzo e un lavoro da fisioterapista in un centro di Chiasso che lui stesso gestisce. È stato arrestato dalla polizia convinta, da subito, che fosse stato lui a uccidere la moglie. Restava ancora da spiegare il movente anche se tutto lasciava pensare che si fosse trattato di un delitto d’impeto. Poi, alla fine, lui ha confessato. È stato il cellulare della moglie a tradirlo. Subito dopo la scomparsa di Beatrice avrebbe finto che lei fosse ancora viva mandando messaggi a parenti e amici con scritto: «Non cercatemi»; «Non chiamate la polizia»; «Lasciatemi tranquilla». A tutti, però, sembrava strano che se ne fosse andata di casa senza il suo bambino. Da qui la denuncia per scomparsa, anche se nel paesello nessuno avesse fatto caso alla sua sparizione. «Rimaneva sempre in casa con il bambino», racconta un vicino. La si vedeva solo giocare sul prato di fronte».
Poi il cadavere di Beatrice è stato scoperto e insieme al corpo è venuta a galla anche la verità di un matrimonio che era arrivato al capolinea e di un marito che non voleva rassegnarsi.
Beatrice voleva andarsene di casa, lasciarlo e portarsi via il bambino. Troppe le incomprensioni e le differenze con quell’uomo che ormai non amava più. La molla che ha fatto scattare la furia omicida sarebbe stata la gelosia. Probabilmente Siciliano pensava che la moglie volesse andarsene perché aveva un altro uomo. Hanno litigato,lui ha perso la calma. L’ha colpita, alla schiena. Le ha tirato qualcosa di pesante in testa, spaccandole il cranio. E poi ha preso un coltello affilatissimo e le ha squarciato la gola. La polizia cantonale di Lugano sospetta che la volesse decapitare. Alla fine, però, ha desistito e ha cambiato piano. L’omicidio deve essere avvenuto in casa, anche se i vicini dicono di non essersi accorti di nulla. Sembra che nessuno avesse notato l’assenza di quella signora, molto carina ma schiva e riservata. Siciliano forse ha gettato il corpo dal ponte dei suicidi che si trova dietro la loro villetta a due piani. Ora è nel carcere La Farera di Lugano.
Il cadavere della donna ieri è stato trasferito in Svizzera, e l'autopsia sarà quindi condotta delle autorità svizzere, così come il fascicolo d'indagine che è passato alla procura elvetica.
Chiusi nel dolore i parenti della vittima.

Le loro lacrime sono affidate a un breve comunicato: «La tragedia che ha colpito la nostra famiglia ci ha profondamente addolorati e scossi -hanno detto ai giornalisti -. In questo momento è ancora prematuro poter esprimere il nostro dolore nonché commentare quanto purtroppo accaduto. Vi chiediamo quindi di rispettare il nostro lutto, la nostra discrezione e la nostra intimità».

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