Tranne lo United avvio stentato dei campioni

E così il morbo è arrivato anche in Italia, dove il Milan ha racimolato un solo punto in due gare di campionato. Ma l’allarme è un po’ in tutta Europa. C’è un virus che colpisce tutte le squadre campioni dei rispettivi paesi, rendendole all’improvviso vulnerabili.
La malattia ha le sue origini in Germania ad agosto, quando lo spettacolare Borussia Dortmund di Klopp comincia a zoppicare e perdere punti contro neo-promosse e candidate alla retrocessione. Dove è finito il calcio champagne della stagione precedente? Sparito. Risultato: Borussia nella parte destra della classifica dopo sei gare di Bundesliga e già otto lunghezze da recuperare al Bayern Monaco.
L’epidemia non risparmia neppure il Lille. In pochi mesi la difesa imperforabile dei campioni di Francia si è trasformata in una groviera. Continuando così, non serve nemmeno il geniale Hazard a difendere il titolo. L’ultimo pareggio interno con il modesto Sochaux (2-2) ha riportato i Les Dogues al quarto posto in classifica, fianco a fianco con il Psg di Sirigu, Menez e Pastore.
Persino l’imbattibile Barcellona di Messi non è immune alla sindrome che colpisce i campioni in carica. I due mezzi passi falsi con la Real Sociedad nella Liga e in Champions con il Milan ne sono la prova. E i blaugrana dopo mesi e mesi in vetta alla classifica guardano ora dal basso la strana coppia (Betis e Valencia) al comando. Guardiola però sembra l’unico ad aver già trovato il vaccino: ne sa qualcosa l’Osasuna, sommerso di gol nel week-end al Camp Nou.
Balbettano un po’ anche l’Anderlecht in Belgio e l’Ajax in Olanda. Vicini alla cima, ma non primi come d’abitudine.

Mentre in Portogallo il Porto condivide la testa della classifica con il Benfica dopo un anno di dominio incontrastato. L’eccezione che conferma la regola? C’è, naturalmente. Si chiama Manchester United e viaggia a punteggio pieno in Premier League. Che il virus non riesca ad attraversare la Manica?

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