La mobilità è un diritto ma quest’anno ci costerà molto più caro: 512 euro in più rispetto al 2011. Di queste: 260 euro sono per trasporti pubblici, treni, tariffe autostradali e Rc auto. E’ quanto emerge dall’analisi dei dati Istat effettuata da Federconsumatori che pone l’accento su come a questi aumenti “non corrispondano una migliore qualità dei servizi resi, anzi, a volte soprattutto per il pendolarismo, si riscontra un netto peggioramento”.
Spostarsi diventa sempre più caro anche se si scelgono i mezzi pubblici. Il trasporto pubblico locale ha subito un rincaro del 28-30%, 48 euro in più rispetto al 2011. Non va meglio neanche per chi si muove con il treno. In questo caso, l’aumento è di circa 81 euro in più rispetto allo scorso anno. Per coloro, poi, che non rinunciano alla comodità dell’automobile la stangata, come si può immaginare, sarà ancora più incisiva. L’Rc auto, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, è aumentata di 78 euro (+6% rispetto al 2011), le tariffe autostradali hanno subito un rincaro di 53 euro (+ 3%) e il pagamento di parchimetri segna un +4,8%. Se a ciò aggiungiamo l’aumento stimato per il costo del carburante di 252 euro, ci si rende conto che la differenza si noterà pesantemente nei nostri portafogli.
"Ma vi è di più – aggiunge Federconsumatori nella nota stampa - perché i costi di questo settore determinano anche forti ricadute a causa dei costi di trasporto nella determinazione dei prezzi dei beni trasportati con ripercussione sull’inflazione e quindi sul potere di acquisto delle famiglie. Ecco perché rivendichiamo – conclude l’associazione - una diversa politica economica, un maggiore controllo su tariffe autostradali e dell’RCAuto ed una riduzione delle varie tassazioni a partire proprio dai carburanti”.
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