Tunisia, viaggio tra i sapori verso il deserto del Sahara

A Kebili il Festival è un evento nazionale. Da lì si raggiungono le oasi del Sud fino al grande Erg

Anna Maria Catano

E' l'unico Colosseo in terra d'Africa. Maestoso anfiteatro d'epoca romana costruito senza fondamenta e interamente in blocchi d'arenaria. Le gradinate potevano contenere fino a 30 mila spettatori, tanti quanti erano, e sono ancora, gli abitanti di El Jem, l'antica Thysdus, città tunisina a metà strada tra Sousse e Sfax.

L'imponente anfiteatro, terzo al mondo per grandezza dopo quelli di Roma e Verona, comprende tre livelli di gallerie e arcate, in stile prevalentemente corinzio. Ed è celebre per la sua acustica, tanto che in vari periodi dell'anno vi si tengono concerti e un rinomato Festival internazionale di musica sinfonica. Distrutto più volte - la prima dagli arabi nel 670 d.C. il Colosseo fu adibito anche a fortezza. All'interno vi sostavano dromedari e cavalli e nei corridoi dormivano i carovanieri non solo per approfittare dell'ombra ma perché si narra che quelle pietre tenessero lontani i serpenti. Successivamente una parte dei macigni squadrati furono utilizzati per la costruzione della grande Moschea di Kairouan, anch'essa oggi patrimonio Unesco.

Kairouan, il cui nome significa Carovana, è la quarta città sacra dell'Islam. Gli arabi invasori, che da qui partirono per diffondere la religione islamica in tutta l'Africa, la scelsero per la sua posizione geografica. E dunque a Kairouan edificarono la prima moschea del Maghreb, un vero gioiello architettonico. I 630 capitelli che ornano il cortile interno, tutto lastricato in marmo, furono sottratti ai templi di Cartagine. Mentre all'interno tappeti pregiati, lampadari, incisioni in legno abbelliscono gli spazi dedicati alla preghiera.

A Kebili la cavalcata in costumi tradizionali apre a fine novembre il Festival del Dattero. Un evento giunto ormai alla sua 33esima edizione. Cavalieri, musicanti, bambini sono orgogliosi di mostrare le loro origini e tradizioni. Il sud del Paese è ancora terra berbera, nonostante le numerose contaminazioni. E ogni anno la raccolta dei dolcissimi frutti coinvolge tutta la popolazione locale. Kebili e Touzer sono infatti le aree di maggior produzione del Paese: «L'economia locale è costruita intorno al dattero», conferma a Il Giornale il ministro dell'Agricoltura della Tunisia Samir Taieb. «Il governo centrale è impegnato nel supportare lo sviluppo di tale attività». Gli uomini si arrampicano con grande agilità fino agli enormi grappoli, da ogni palma si ricavano 240 chili di prodotto edibile. Con i datteri si fa di tutto: dolci, pane, liquori. L'intero processo di raccolta e di inscatolamento si svolge senza alcun intervento chimico o aggiunta di additivi e conservanti. Particolarmente saporiti i frutti dell'oasi di Nefta, vicina al Chott El Jerid, il lago salato considerato la porta d'ingresso del Sahara.

Il vento caldo che soffia forte ci avvolge e finalmente c'introduce nella magia del deserto. Mai monotono e mai uguale a se stesso. Le distese di roccia colorata si confondono in più punti con le dune di sabbia che brillano al sole e cambiano sfumature di colore al susseguirsi delle ore del giorno. Sullo sfondo qualche dromedario, qualche palma isolata, qualche altura spoglia. Matmata è un antico villaggio berbero dove le abitazioni, secondo i dettami dell'architettura troglodita, sono scavate sottoterra: così la popolazione semi stanziale si difendeva dalle temperature estive, quasi intollerabili. Le donne berbere, all'interno di piccoli cortili che dall'alto sembrano crateri, fanno il pane e offrono thè e dolcetti ai visitatori. E raccontano di tempi non troppo lontani, quando nelle grotte vivevano i beduini. Oggi gli abitanti di Matmata si sono trasferiti in case di muratura che fortunatamente però si confondono con il paesaggio, lasciando immutato il fascino surreale ed avvincente di quei luoghi. Più a sud s'estende solo il grande Erg orientale, landa desertica che sconfina nella vicina Algeria.

I Viaggi di Maurizio Levi propone un itinerario di 8 giorni tra i villaggi berberi

del sud della Tunisia, volo incluso, a partire da 1.780 euro. www.viaggilevi.com.

Informazioni generali sul Paese: Ente Nazionale Tunisino per il Turismo, via Pantano, 11, Milano. Tel. 02. 86453026: www.tunisiaturismo.it.

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