Ieri sera è giunta al termine la 67esima edizione dell’Eurovision Song Contest 2023 che ha visto trionfare la Svezia con Loreen e il suo brano Tattoo. In diretta dall’Arena di Liverpool abbiamo visto esibirsi i 26 Paesi in gara che ci hanno regalato delle grandi performance: Austria, Portogallo, Svizzera, Polonia, Serbia, Francia, Cipro, Spagna, Svezia, Albania, Italia, Estonia, Finlandia, Repubblica Ceca, Australia, Belgio, Armenia, Moldavia, Ucraina, Norvegia, Germania, Lituania, Israele, Slovenia, Croazia, Regno Unito. Marco Mengoni con Due vite si è classificato al quarto posto.
Di seguito tutte le pagelle della finale dell’Eurovision
Austria: Teya & Salena - Who the Hell Is Edgar? – voto 7
Con una critica all’industria musicale, il duo vestito di bianco e di nero sale su palco dell’Arena ricordandoci le Paola e Chiara italiane. Il brano è carino e loro sanno tenere bene la scena. Inoltre, ci aggiungono anche una citazione ad Edgar Allan Poe. Molto convincente ed interessante.
Portogallo: Mimicat - Ai coração – voto 6.5
Già promossa nella prima serata, Mimicat riconferma la sua potenza vocale e la sua grande presenza scenica. Sicura di sé ammicca alla telecamera ed emerge chiaramente quanto sia consapevole delle proprie potenzialità e del proprio carisma. La canzone continua a riecheggiare una festa di paese; tuttavia, è molto orecchiabile e piacevole.
Svizzera: Remo Forrer - Watergun – voto 8
Con l’inno contro la guerra, riconferma il suo talento; il suo pezzo riascoltandolo risulta essere molto radiofonico. Con semplicità incanta il pubblico dell’Arena e lascia pochi dubbi sul fatto che il ragazzo farà strada. Uno dei migliori.
Polonia: Blanka - Solo – voto 6.5
Pezzo carino, ma nulla di più. Sicuramente ha il giusto ritornello per essere una hit estiva; tuttavia, manca qualcosa che possa rendere il brano originale e non semplicemente piacevole.
Serbia: Luke Black - Samo mi se spava – voto 4
Alla prima nota ritorna lo stato di ansia in cui ci aveva catapultati durante la sua prima esibizione. Purtroppo, nemmeno la scenografia riesce ad alleggerire il senso di pesantezza e angoscia del brano.
Francia: La Zarra - Évidemment – voto 6.5
Con fare sofisticato si pone al centro della scena con un abito scintillante che la vede su una pedana guardare dall’alto il pubblico dell’arena. La canzone è molto forte e per fortuna riesce a far dimenticare in fretta l’esibizione precedente.
Cipro: Andrew Lambrou - Break a Broken Heart – voto 6
Apre con un falsetto che mostra sin dalle prime note la sua estensione vocale, il brano sorprende e man mano che evolve sembra convincere. Fuoco e fiamme nella parte finale che accompagnano l’ultima strofa della canzone sembrano dare quel plus in più alla performance.
Spagna: Blanca Paloma - Eaea – voto 6.5
Con una fusione di tradizione e modernità, Blanca Paloma porta il flamenco all’Eurovision dopo 33 anni. Magnetica e travolgente in un’esibizione che la vede protagonista a 360 gradi.
Svezia: Loreen - Tattoo – voto 9
Ammalia nuovamente con la sua performance con una voce che fonde all’unisono potenza ed emozione. Se a questo aggiungi un pezzo forte ed orecchiabile ottieni per forza di cose un mix perfetto, che fa esclamare alla conduttrice a fine esibizione: “Wow”.
Albania: Albina & Familja Kelmendi - Duje – voto 5
Un brano sicuramente tradizionale che non basta per risultare convincente e d’impatto.
Italia: Marco Mengoni - Due vite – voto 9.5
È magia alla Liverpool Arena; non c’entra l’essere di parte, ma Mengoni ha decisamente raccontato una storia parola per parola coniugandola ad un grande talento e ad un’enorme vocalità.
Estonia: Alika - Bridges – voto 6.5
Voce limpida e delicata appare di spalle al pianoforte che suona da solo e poi – come un trucco di magia – vediamo le sue mani premere i tasti; protagonista di un’esibizione che trasporta il pubblico all’Arena e a casa.
Finlandia: Käärijä - Cha Cha Cha – voto 6
Al secondo ascolto il brano pare ricordare il tormentone Gangnam Style; tuttavia, tutto si può dire tranne che non ti faccia venire voglia di alzarti a ballare.
Repubblica Ceca: Vesna - My Sister's Crown – voto 6.5
Protagoniste di un messaggio di pace molto importante, si ripropongono con una bella esibizione e con un brano molto convincente.
Australia: Voyager - Promise – voto 4
Un brano che pare avere le pretese per fare spettinare il pubblico, ma che alla fine non ha nulla di innovativo e risulta essere quasi noioso.
Belgio: Gustaph - Because of You – voto 5
Forse, il problema del brano che sembra essere anche ritmato al punto giusto è proprio il cantante che risulta un tantino esagerato.
Armenia: Brunette - Future Lover – voto 7
Future Lover parte come una ballad e poi esplode letteralmente; bel pezzo e bella voce per un’artista che sembra avere tutte le carte in regola per avere un successo internazionale.
Moldavia: Pasha Parfeni - Soarele și Luna – voto 4
Anche nella serata della finale torna a non convincere. Il brano ha un qualcosa che non soddisfa a pieno e che demanda sin troppo ad una mistificazione che stona con il contesto dell’Eurovision.
Ucraina: Tvorchi - Heart of Steel – voto 7
Difende bene il titolo del Paese campione in carica. Un bel pezzo accompagnato da una bella messa in scena che mette in evidenza i colori della loro bandiera, il giallo e il blu.
Norvegia: Alessandra - Queen of Kings – voto 7.5
Torna a far esplodere la Liverpool Arena con una bellissima esibizione che la vede prendersi tutto il palco ed il pubblico presente; così, l’energia della cantante arriva sino a casa.
Germania: Lord of the Lost - Blood & Glitter – voto 4
Potrebbero unirsi insieme alla Croazia per fare credere al pubblico dell’Eurovision di stare assistendo ad uno scherzo in mondovisione. Il fuoco e le fiamme di cui si accerchiano durante la performance non bastano a cancellare il deludente numero.
Lituania: Monika Linkytė – Stay – voto 6
Voce pulita accompagnata da quattro vocalist vestite di colore nero; tuttavia, sembra mancare un qualcosa che possa rendere indimenticabile la performance ed il brano, se non le note alte che riesce a raggiungere la cantante.
Israele: Noa Kirel – Unicorn – voto 8
Già sorprendente nella semifinale, la cantante ha eseguito ancora una volta un bel numero in cui ha messo in scena tutto il suo talento. Senza neanche chissà quali effetti speciali, ma con la sola presenza di Noa Kirel, la performance riesce a catalizzare l’attenzione.
Slovenia: Joker Out - Carpe diem – voto 4
Gelo alla Liverpool Arena in cui sembra divertirsi solo il frontman della band insieme ai suoi compagni. Brano semplice e per nulla soddisfacente.
Croazia: Let 3 - Mama sc! – voto 4
Oltra alla presenza che lascia già parecchio a desiderare – nonostante i grandi riferimenti come Charlie Chaplin – anche il brano sembra essere privo di struttura e di musicalità. Naturalmente, ciò non toglie nulla al significato del testo.
Regno Unito: Mae Muller - I Wrote a Song – voto 6
Una canzone pop, ma troppo semplice e banale quella che presenta l’esuberante e giovanissima Mae Muller.
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