Maria Grazia Coggiola
da New Delhi
Se noi dobbiamo difendere il nostro parmigiano reggiano, loro devono tutelare il te dellAssam o il riso Basmati. Anche se al tavolo dei negoziati Omc siedono su opposte barricate, Italia e India possono unire le forze nella battaglia per il riconoscimento delle denominazioni geografiche. Il vice ministro delle Attività produttive con delega al Commercio estero, Adolfo Urso, ha lanciato ieri a New Delhi lidea di una task force italo-indiana per prevenire le frodi e difendere i marchi di origine. Ne ha parlato durante lincontro con il ministro Kamal Nath, il tenace negoziatore che a Hong Kong ha guidato il fronte dei Paesi emergenti e la proposta è piaciuta. «LIndia, come lItalia, è una nazione con una lunga e ricca storia e quindi ha bisogno di tutelare certi prodotti o lavorazioni tipiche come le spezie, il te, il riso o in futuro anche i tessuti, ha spiegato Urso che ha anche ricordato lappartenenza dellIndia al club degli Amici della Denominazione dOrigine, nato a Ginevra e di cui fanno parte 53 Paesi.
«LIndia, in quanto capofila insieme al Brasile del G20, può convincere gli altri Paesi emergenti a sostenere questa iniziativa che è uno dei nostri maggiori obiettivi alla Omc». Nellincontro con Nath si è anche parlato dei dazi doganali indiani, un capitolo scottante che sarà oggetto delle prossime riunioni dellOmc. LIndia è uno dei Paesi più protezionisti sui prodotti non agricoli e le esportazioni di alcuni articoli del Made in Italy, come il vino, il marmo e la moda, sono fortemente penalizzate da dazi e ostacoli non tariffari.
La missione di Urso, accompagnato da una delegazione di Confindustria e di rappresentanti di categoria, tra cui Armando Branchini che rappresenta Altagamma, il club delle grandi firme, e Ernesto Gismondi di Artemide, ha siglato anche due accordi bilaterali di cooperazione nel settore della moda. Si tratta del primo risultato concreto a quasi un anno dalla visita del presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che ha impresso un salto di qualità nelle relazioni tra i due Paesi. In base a unintesa firmata dalluniversità Bocconi (rappresentata dal professor Andrea Sironi) e dal National Institute of Design di Ahmedabad, saranno offerte delle borse di studio per la formazione di manager di azienda nel settore della moda.
«LIndia è preoccupata come noi della competizione cinese - ha concluso Urso che oggi sarà a Calcutta per un conclave di imprenditori e domani di nuovo a New Delhi per inaugurare la prima edizione indiana della rassegna enologica veronese Vinitaly - Il governo indiano pensa che una delle armi vincenti sia puntare sulla qualità dei prodotti. E su questo, senza presunzione, noi italiani abbiamo molto da insegnare».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.