Usa-Russia, 25 anni di relazioni difficili

Dal faccia a faccia Gorbaciov Regan a Ginevra nel 1985, passando per gli accordi di Pratica di Mare e Camp David: un quarto di secolo di relazioni diplomatica tra Washington e Mosca

Barack Obama e Dmitri Medvedev rilanciano un clima di distensione tra Washington e Mosca dopo un periodo di relazioni diplomatiche difficili, soprattutto nell'ultimo anno di amministrazione repubblicana alla Casa Bianca.
Insomma, quello tra Obama e Medvedev a Mosca può essere considerato un vertice quasi storico. Come negli ultmi 25 anni ce ne sono stati molti tra Stati Uniti e Unione sovietica prima e Federazione Russa poi.
Quattro sono gli storici incontri fra il presidente Ronald Reagan e il leader sovietico Mikhail Gorbaciov, che avviano la distensione, il disarmo atomico e chiudono 40 anni di Guerra Fredda. Il primo a Ginevra, tra il 19 e il 21 dicembre 1985: i due leader si conoscono, «rompono il ghiaccio» e stringono un rapporto personale. Si passa a Reykjavijk, l'11 e 12 ottobre 1986: Reagan e Gorbaciov si accordano per ridurre i missili nucleari a medio raggio. Poi tocca a Washington, il 7, 8, 9 e 10 dicembre 1987: i leader di Usa e Unione sovietica firmano il trattato per l'eliminazione delle armi nucleari a medio raggio (Inf). Infine a Mosca, il 20 maggio e il 2 giugno 1988: è il primo vertice nella capitale sovietica, cuore dell'ex «Impero del Male». Un quinto vertice a Washington (il 7 dicembre 1988) è solo una formalità.
La distensione continua con Bush e si arriva allo Start, il trattato sulla riduzione delle armi strategiche. Summit a Malta, il 2 e 3 dicembre 1989: il nuovo presidente Usa, George Bush, incontra Gorbaciov su una nave al largo dell'isola. Si decreta la fine della Guerra Fredda. Poi, tra il 31 maggio e 3 giugno 1990, a Washington Bush e Gorbaciov raggiungono una serie di accordi di collaborazione. Ancora a Londra, il 17 e 18 luglio 1991: al vertice del G7 viene invitato Gorbaciov che firma con Bush il trattato Start. Di nuovo a Mosca, il 30 e 31 luglio 1991 per l'ultimo faccia a faccia prima del crollo dell'Urss.
Fra 1992 e 2000 Bush e Bill Clinton incontrano i colleghi russi Boris Ieltsin e Vladimir Putin oltre 20 volte. La Russia entra nel G8 (1993), ci sono dissapori sulla Cecenia: Il 2 e 3 gennaio 1993 a Mosca Bush e Ieltsin firmano lo Start II. Goerge W. Bush e Putin si incontrano otto volte, la prima volta in Slovenia, nel giugno 2001: «L'ho guardato in faccia e ho letto la sua anima» dice il presidente americano dell'interlocutore. Poi Mosca il 24 maggio 2002: i due raggiungono un accordo per ridurre di due terzi le armi nucleari. Il 28 maggio a Pratica di Mare nasce il Consiglio Nato-Russia. Il 27 settembre 2003 si vedono a Camp David: Bush e Putin si dichiarano alleati nella guerra al terrorismo.
Poi iniziano i problemi e le divisioni, dall'allargamento della Nato allo scudo antimissile, dai diritti umani al Kosovo.

Nel maggio 2005 i due in Russia si fanno fotografare su una Volga del '56; il 2 luglio 2007 a Kennebunkport, nel Maine, vanno insieme a pesca, ma non fanno la pace. Poi, nell'estate 2008, arriva la crisi georgiana, la rottura, l'ultima prima delle promesse di distensione dell'era Obama.

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