Pedofilia, Papa in campo contro gli abusi sessuali: "Deturpano la nostra testimonianza"

Ricevendo i membri della Pontificia commissione per la tutela dei minori, Francesco ha fatto il punto sul contrasto del fenomeno dei preti pedofili

Pedofilia, Papa in campo contro gli abusi sessuali: "Deturpano la nostra testimonianza"

Quello della pedofilia continua ad essere un tema caldo nella Chiesa. Negli ultimi anni diverse diocesi e conferenze episcopali hanno commissionato indagini sul fenomeno nei decenni precedenti. Nel 2019 Francesco ha voluto organizzare a Roma un summit ad hoc a cui è seguita la promulgazione di un motu proprio sulla protezione dei minori e delle persone vulnerabili, una legge analoga valida nello Stato della Città del Vaticano e delle apposite linee guida. Al tempo stesso è andato avanti il lavoro della Pontificia commissione per la tutela dei minori istituita dal Papa nel 2014.

Tensioni in commissione

Ed è proprio ricevendo oggi in udienza la commissione guidata dal cardinale americano Sean Patrick O'Malley che Bergoglio è tornato a parlare dell'argomento. Lo ha fatto per sferzare i membri dell'organismo, ricordando loro che "l'impegno per migliorare le linee guida e gli standard di comportamento del clero e dei religiosi deve continuare" ed aggiungendo di aspettarsi di "ricevere informazioni su questo impegno e un rapporto annuale su cio' che ritenete stia funzionando bene e su cio' che non funziona, in modo da poter apportare le opportune modifiche". La stilettata papale si inserisce in un contesto non facile per la Pontificia commissione per la tutela dei minori che a fine marzo ha perso la collaborazione di padre Hans Zollner, presidente del Centro per la protezione dei minori della Pontificia Università Gregoriana. Un addio polemico, con tanto di comunicato e di conferenza stampa in cui ha criticato apertamente la gestione della commissione, dicendo che "dovrebbe esserci trasparenza sulle modalità di decisione all’interno" e sostenendo che "troppo spesso ai membri sono state fornite informazioni insufficienti e comunicazioni vaghe riguardo al modo in cui sono state prese alcune decisioni". Critiche rispedite al mittente dal cardinale O'Malley che si è detto "sorpreso, deluso e fortemente in disaccordo con le sue affermazioni pubbliche che mettono in discussione l’efficacia della commissione". Zollner in questi mesi è stato oggetto di critiche anche sul caso di padre Marko Rupnik, per la mancata risposta ad una lettera aperta di denuncia indirizzatagli da una presunta vittima dell'artista gesuita.

Le parole del Papa

É in questo clima che oggi il Papa ha ricevuto in udienza i membri della commissione, sottolineando l'importanza di una risposta adeguata alla crisi legata agli abusi sessuali commessi dal clero definita "particolarmente grave per la Chiesa, perché mina la sua capacità di abbracciare in pienezza la presenza liberatrice di Dio e di esserne testimone". Francesco ha indicato tre principi che ha chiamato di "una spiritualità di riparazione", ammettendo che "anche i leader della Chiesa, che condividono un comune senso di vergogna per l'incapacità di agire, sono stati sminuiti, e la nostra stessa capacità di predicare il Vangelo è stata ferita". Bergoglio ha indicato a mo' di esempio di una corretta relazione con le vittime un suo recente incontro con alcuni sopravvissuti di violenze commesse da religiosi. Queste persone, ha detto il Papa, "volevano essere ascoltati, creduti, volevano qualcuno che li aiutasse a capire" con l'intenzione di "riprendere la relazione con la Chiesa che li aveva offesi" e dunque di "chiudere non solo con il male subito, ma anche con le domande che da allora portavano dentro di sé". Bergoglio ha anche chiesto di intervenire sul problema della diffusione della pedopornografia, dicendo: "non vorrei stare zitto su un problema che ripeto sempre: le registrazioni che poi sono trasmesse in video di abusi su minori" e aggiungendo che "nessuno sa dove si fanno, sembra che nessuna autorità sa capire come fermare questo crimine",

Non solo Chiesa cattolica

Anche di recente Francesco aveva ricordato come gli abusi sessuali ai danni di minori e di adulti vulnerabili negli ambienti ecclesiastici non siano gli unici che avvengono. Il Papa aveva detto che questo fenomeno purtroppo avviene anche nelle famiglie, nei club e in altre istituzioni. Nel discorso di oggi ai membri Pontificia commissione per la tutela dei minori ha portato al centro dell'attenzione le conseguenze che questi abusi commessi da religiosi hanno non solo all'interno ma anche all'esterno: "l’abuso sessuale ha portato lacerazioni nel nostro mondo e non solo nella Chiesa", ha detto Francesco. Ha anche aggiunto che "oggi nessuno può dire onestamente di non essere toccato dalla realtà degli abusi sessuali nella Chiesa". La lotta alla pedofilia è "una delle sfide più grandi per la Chiesa del nostro tempo", ha detto Francesco invitando i membri a riflettere sul lavoro di questi anni fatto dalla commissione e rivelando come "negli ultimi dieci anni abbiamo tutti imparato molto, me compreso!". Proprio su questo tema, infatti, si registrò uno scontro tra il Pontefice argentino e il presidente della Pontificia commissione per la tutela dei minori. Accadde nel 2018 quando il Papa difese con veemenza il vescovo Juan Barros di Osorno, accusato di complicità dalle vittime dell'ex sacerdote condannato per abusi sessuali su minori Fernando Karadima, dicendo ai giornalisti che lo interpellarono sulla questione che si trattava di "calunnie".

Di fronte a quelle parole pronunciate nel viaggio apostolico in Cile, il cardinale O'Malley prese posizione in un comunicato stampa nel quale scrisse:

"E’ comprensibile che le dichiarazioni di Papa Francesco rilasciate giovedì a Santiago del Cile siano fonte di grande dolore per i sopravvissuti agli abusi sessuali da parte del clero o di qualunque altra persona. Le parole del Papa trasmettono il messaggio che se non puoi provare le tue affermazioni, allora non sarai creduto”

Un rimprovero accolto da Francesco che chiese scusa per quanto detto e diede ragione al cardinale americano.

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