Ignazio Mormino
Ecco una parola che sentiremo sempre più spesso: riabilitazione. Nei dizionari medici si legge che comprende «una serie di strategie volte a ristabilire le migliori condizioni di funzionalità e di autonomia nei pazienti resi inabili da varie circostanze patologiche». Lelenco di queste sfortunate «circostanze» è piuttosto lungo: va dallinfarto del miocardio allictus cerebrale, dalla bronchite cronica ostruttiva allo scompenso cardiaco, dalla sclerosi multipla ai traumi cranici, dalle lesioni midollari al morbo di Parkinson.
Anche lItalia sta creando nuove strutture di riabilitazione, o perfezionando quelle esistenti. Nei prossimi giorni, il 14 luglio, lospedale «San Camillo» di Venezia Lido festeggerà la sua nuova qualifica di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, ottenuta nei mesi scorsi. Questa struttura è stata inaugurata al Lido di Venezia (famoso per i grandi alberghi e per gli appuntamenti della mondanità internazionale) nel 1928. Si chiamava allora «Istituto eliomarino dei Padri camilliani» ed accoglieva soltanto religiosi. Soltanto nel 1973, dopo tante trasformazioni, è diventato lIstituto di cura San Camillo e nel 1996 è stato classificato «ospedale specializzato in neuroriabilitazione».
Accoglie dunque pazienti con lesioni del sistema nervoso centrale e periferico ma anche malati di sclerosi e pazienti sopravvissuti a un infarto o a un ictus cerebrale. Dei cento letti di cui dispone, quaranta sono riservati alle patologie vascolari e sessanta - complessivamente - ai traumi cranici, alle lesioni midollari, al Parkinson ed alla sclerosi multipla. Ricorrono a questo Istituto cittadini di tutte le regioni italiane.
Alla crescente domanda di salute che attraversa il mondo doggi gli operatori del Centro veneziano rispondono con varie metodiche riabilitative, che comprendono anche un servizio di informazione e di assistenza rivolto ai familiari dei pazienti ricoverati. Dallanno in cui è arrivata la certificazione di qualità secondo le norme internazionali, è attivo anche un servizio per la riabilitazione delle turbe neuropsicologiche acquisite. Inoltre lIstituto «San Camillo» (porta il nome di un santo che già nel Cinquecento capì limportanza di un nuovo tipo di assistenza da riservare ai sofferenti) è dotato di strumenti di avanguardia che permettono di trattare con buoni risultati i disturbi dellequilibrio ed i deficit motorii mediante programmi di realtà virtuale. È lunica struttura italiana che si muove in questarea ed una delle poche esistenti al mondo.
Oltre allattività assistenziale, che resta la più importante (curare il corpo e curare lanima), questo ospedale fa attività di ricerca nellarea della neuroriabilitazione, in collaborazione con lUniversità di Padova, col Mit (Massachusetts institut of technology) di Boston e con altre scuole internazionali. I risultati di tali ricerche sono stati più volte pubblicati da prestigiose pubblicazioni scientifiche e presentate nei congressi. Il «San Camillo» partecipa attualmente a uno studio multicentrico italiano sulla riabilitazione dellarto superiore attraverso un software di realtà virtuale. Tutto questo presuppone una formazione del personale medico e paramedico.
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