da Monza
Sotto gli occhi di Philippe Saint-Andrè, possibile alternativa a Pierre Berbizier dopo lavventura mondiale, Treviso fa tredici. Riesce a farlo solo nei supplementari, grazie ad una meta di Massimiliano Perziano che diventa con otto scudetti il giocatore più tricolore della storia dItalia. Suo il sigillo di una partita infinita. 28 a 24 il risultato finale al termine di una sfida iniziata male per i campioni in carica che nei primi minuti cadono nella rete del Viadana. È lontano anni luce il 44 a 15 con il quale i trevigiani erano riusciti a battere il Viadana durante la stagione regolare. Su quella partita da dimenticare, il Viadana costruisce un match fatto di aggressività e di sostanza.
Il Treviso soffre davanti e in rimessa laterale finiscono per mancare i rifornimenti per dare qualità alla manovra. Viadana punta la sua posta sulla pressione e sul recupero dellovale. Soffrono i veneti e non riescono ad uscire dalla trappola. Se Williams è isolato nel ruolo di estremo, Goosen non riesce a dettare come vorrebbe i tempi della manovra. Un anno fa, lesplosione di Marcato era risultata determinante nella rivincita sul Calvisano, oggi leclisse di Goosen ha giocato un ruolo non indifferente nelleconomia di una partita vissuta sul tema dellequilibrio.
Solo sul finale, Treviso accende la luce. Green cambia lassetto della mediana e in un quarto dora rimette in piedi la speranza trevigiana. Più qualità, meno orpelli nella manovra. Prima Sbaraglini su una prolungata rolling maul sfonda la linea di difesa del Viadana. Poi tocca a Marcus Wentzel trovarsi nel ruolo di uomo in più nellultima azione concessa dallarbitro De Santis. Dal 18-6 al 18-18 in meno di un quarto dora. È la chiave del match. Pesano le riserve dossigeno del Viadana, ma soprattutto a fare la differenza è il diverso approccio sul match che Treviso mette nella parte finale.
Nei supplementari Viadana trova la forza per portarsi ancora avanti. È il solito Pilat (24 punti a fine giornata). Poi il sigillo di Max Perziano che si prende con gli interessi la meta annullata giustamente da De Santis dopo aver sbirciato la moviola. La sua è una meta che vale record e scudetto in una volta sola. Gli ultimi giri dorologio per una finale infinita sono tutti per lassalto del Viadana. Ci prova a sfondare il quindici di Jim Love. Ma deve fare i conti con la rabbia e la determinazione della squadra di Green che mantiene lo scudetto a dispetto dei soldi che non sono più quelli di una volta. Viadana ci rimane male.
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