Se si pensa ai laghi del Piemonte in genere la mente porta al lago Maggiore o al lago d’Orta, luoghi che hanno bisogno di ben poche presentazioni. La regione però è ricca di tanti altri bacini, alcuni nascosti, altri comunque poco conosciuti, che vale la pena scoprire.
Il lago di Mergozzo
Nell’antichità lo specchio d'acqua, che si trova nel Verbano – Cusio -Ossola, era un tutt’uno con il lago Maggiore. Le alluvioni e le esondazioni del fiume Toce hanno creato con il passare del tempo un lembo di terra che ha separato le acque dando origine ad un piccolo lago a sé stante.
Grazie alla mancanza di scarichi e al divieto di utilizzo di barche a motore, quello di Mergozzo è uno dei laghi più puliti e limpidi d’Italia, meta ideale per gli appassionati di sport acquatici come la canoa o il windsurf e per chi ama distendersi a prendere il sole e rinfrescarsi nelle sue bellissime acque.
Il luogo prende il nome dal tranquillo abitato di Mergozzo, terra di pietra. Nel locale Ecomuseo del Granito si può scoprire il mondo dei minatori e degli scalpellini delle cave di granito di Montorfano e di marmo rosa di Candoglia, utilizzato anche per la costruzione del Duomo di Milano.
Il lago Sirio e i laghi della Serra di Ivrea
Nella regione alpina tra Ivrea e Chiaverano, a meno di un’ora da Torino, si trova il lago Sirio, il più grande dei cinque laghi della Serra di Ivrea. Di origine glaciale, come i suoi quattro “fratelli”, il lago Nero, il lago di Campagna, il lago San Michele e il lago Pistono, il Sirio è l’unico ad essere alimentato da una sorgente. Il luogo è ideale sia per effettuare passeggiate nella natura sia per trovare un po’ di frescura. Il bacino, circondato da una rigogliosa vegetazione e regno della biodiversità, è balneabile.
Il lago Alpe dei cavalli
Prima dell’attuale lago artificiale (la costruzione della relativa diga risale ai primi anni del secolo scorso), situato in una conca tra i monti nel territorio dell’Ossola, c’erano i pascoli. Qui venivano portati gli animali, compresi i cavalli, a brucare l’erba: è per questo che, secondo la tradizione, il bacino d’acqua è stato chiamato Lago dei cavalli.
Ma la storia del posto è ancora più antica. Prima dei pascoli, nello stesso luogo, c’era un altro lago di origine glaciale che a poco a poco per il ritirarsi della morena è scomparso.
Oggi intorno allo specchio d’acqua di un acceso color turchese si possono fare passeggiate e si possono scorgere gli animali di montagna.
La regione Piemonte ha istituito da alcuni anni il Parco naturale dell’Alta Valle Antrona di cui fanno parte il lago d’Antrona e quattro bacini artificiali, il lago di Cingino, il lago di Camposecco, il lago di Compliccioli e appunto il lago Alpe dei cavalli.
Il lago d’Orta
“In mezzo alle montagne c’è il lago d’Orta. In mezzo al lago d’Orta, ma non proprio a metà, c’è l’Isola di San Giulio”. Così inizia C’era due volte il Barone Lamberto, il libro di Gianni Rodari ambientato proprio sullo specchio d'acqua prealpino.
Conosciuto come uno dei laghi più romantici d’Italia e incastonato tra la provincia di Novara e quella del Verbano -Cusio – Ossola, l'Orta è un bacino molto particolare dal punto di vista geografico. Le acque del suo emissario non scendono a sud come accade con gli altri laghi alpini, ma escono a nord dando origine al torrente Nigoglia.
La zona è un crogiolo di storia, fede, arte e natura. Sulle sue sponde sorgono intorno a luoghi di assoluto interesse come Orta San Giulio, uno dei borghi più belli d’Italia, e a dominare l’acqua c’è il Sacro Monte dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Dalla riva l’isola di San Giulio, su cui sorge la basilica che custodisce le spoglie del santo, dista poche centinaia di metri.
Il lago Maggiore
Per quanto riguarda il più grande lago della penisola, dopo il Garda, è sufficiente puntare il dito a caso sulla cartina per trovare un luogo che meriti una visita. Tra i luoghi di interesse vi sono, solo per citarne alcuni, Arona, con la sua colossale statua di San Carlo Borromeo, detta, per i suoi 35 metri il Sancarlone, e poi Stresa, la “regina” del lago Maggiore, e poi più a nord Baveno, Verbania, Intra e Cannero.
Non può mancare una gita tra le isole borromee, l’Isola Bella su cui sorge il seicentesco palazzo Borromeo, l’Isola Madre, che
ospita un giardino botanico con piante rare, l’Isola dei Pescatori e l’isolino di San Giovanni.Dalle alture che circondano il grande bacino d’acqua il paesaggio è talmente bello da far venire le vertigini.
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