Strane, immotivate, a volte talmente tanto violente da creare reazioni incontrollabili: sono tantissime le fobie note che colpiscono parte della popolazione; dai ragni agli spazi aperti, passando per il vuoto o le altezze, alcune sono ormai entrate a far parte dell'immaginario collettivo tanto da non creare più stupore negli occhi di chi si ritrova ad ascoltare racconti al limite della credulità o, in alcuni casi, a dover condividere esperienze bizzarre di terrore. La mente umana, però, è una fonte illimitata di meraviglia: ecco dunque spuntare come funghi fobie buffe o sconosciute, tanto particolari ma tanto reali per chi si ritrova ad affrontarle in alcune sventurate occasioni della propria vita.
Se ne è parlato molto negli ultimi anni della tripofobia, la paura dei pattern ripetitivi e ancora più nello specifico dei buchi: riconducibile all'atavica paura dei nidi di imenottero, questa fobia può letteralmente bloccare chi ne soffre anche solo guardando l'immagine del frutto del loto, uno degli esempi più utilizzati nelle tantissime grafiche (e bufale) reperibili in rete. Diventata famosa anche grazie alla letteratura e al potere della cinematografia - chi non ricorda il terribile Pennywise di Stephen King - la coulrofobia, ovvero la paura dei clown, sarebbe invece scaturita dai tratti del volto fin troppo enfatizzati e dal trucco che nasconde la vera identità del pagliaccio. Quella che per qualcuno può sembrare una scusa per evitare la noiosa routine quotidiana dell'igiene, per altri può essere considerata ablutofobia, ovvero il terrore di lavarsi o del contatto con liquidi dedicati alla pulizia personale; sono invece legate ai numeri la tetrafobia, la triscaidecafobia, la eptacaidecafobia e la hexakosioihexekontahexafobia, rispettivamente la paura del 4, 13, 17 e 666. La prima, conosciuta soprattutto nei paesi dell'estremo oriente, è legata alla simile pronuncia tra il numero 4 e la parola “morte”, la seconda al tredicesimo elemento portatore di caos e negatività come Giuda per i cristiani o ancora prima Loki nella mitologia norrena, il terzo a causa della sua natura di anagramma della parola VIXI (“vissi”, quindi non più vivo ma morto) in numeri latini mentre l'ultima, accusata anche da personaggi famosi come Ronald e Nancy Reagan che cambiarono il numero civico della loro casa di Los Angeles, è quello che per la religione cattolica - e per la storica band degli Iron Maiden - è riconosciuto come il numero della Bestia, ovvero di Satana.
Oltre che essere presenti nelle situazioni più comuni, le fobie possono arrivare a colpire anche la sfera sessuale: per esempio, la gimnofobia è la paura di essere nudi, anche in contesti in cui la nudità è socialmente accettata, mentre la fallofobia e l'eurotofobia sono, in quest'ordine, il terrore nei confronti del sesso maschile e di quello femminile; caso a parte è invece l'ithyphallofobia, ovvero la paura del pene eretto che può colpire sia gli uomini che le donne.
Ultima ma non meno importante è la maniafobia, ovvero la paura di diventare pazzi: come in un interminabile circolo vizioso, questa fobia rischia di diventare causa ed effetto al tempo stesso della perdita della lucidità mentale; meglio non pensarci visto che, per quanto ne possano pensare gli atelofobici, nessuno è perfetto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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