I grandi magazzini Harrods di Londra finiscono al centro di un fatto di cronaca insolito.
Una donna, la signora A come la chiamano gli inquirenti, ha speso in 10 anni, dal 2006 al 2016, 16 milioni di sterline - il corrispettivo di oltre 18 milioni di euro - nell'elegante negozio di Knightsbridge, come racconta il Telegraph. Per lei è subito scattato l'accertamento, come prevedono le nuove leggi britanniche contro i fondi neri. Gli occhi del fisco britannico si sono però subito diretti in particolare verso il signor A, il marito, che fino al 2015 è stato presidente in una nazione europea che però non fa parte dell'Ue - e lo Stato, che non viene menzionato, possiede delle partecipazioni in quella banca.
È saltato fuori che la donna possiede 3 carte fedeltà di Harrods, ma soprattutto una casa del valore di 11,5 milioni di sterline acquistata nel 2009 da una società costituita nelle Isole Vergini e una casa a Londra acquistata lo stesso anno per una somma simile. Il signor A, intanto, dopo le dimissioni in banca del 2015, è stato condannato a 15 anni di reclusione e a risarcire la banca di 39 milioni di dollari, per essere condannato con le accuse di frode e appropriazione indebita. Il figlio possiede infine un fondo azionario del valore di 15 milioni di sterline, che comunque è inferiore alla spesa della madre da Harrods.
Per questioni legali, l'anonimato sulla famiglia, sul paese extra Ue in cui si trova la banca e il nome della banca stessa resterà in vigore almeno fino al 10 ottobre, dato che la National Crime Agency che ha indagato e sta indagando sta ricorrendo contro l'occultamento di questi dati che ritiene dovrebbero essere di
dominio pubblico - soprattutto per via delle partecipazioni statali nella banca in cui il signor A era presidente.Quest'indagine è ritenuta apripista contro presunti fondi neri di oligarchi russi con residenza nel Regno Unito.
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