Writer pronti a fare gli straordinari

Una settimana nera per i muri della città. È quella tra il 25 aprile e il primo maggio, quando tra cortei e manifestazioni Milano si riempie di graffiti, scritte e scarabocchi come in nessun altro periodo. Con un costo per le casse comunali che nell’arco dell’intero 2008 è stato di 15,5 milioni, di cui 12 milioni a carico di Amsa, per ripulire le pareti esterne delle case, e tre milioni e mezzo pagati dall’Atm per riverniciare bus, tram e carrozze del metrò trasformate in graffiti ambulanti. Anche se, come spiega Fabrizio De Pasquale, presidente dell’Associazione nazionale antigraffiti e consigliere comunale del Pdl, «a queste cifre vanno sommati altri 3 milioni spesi dall’Aler per le case popolari e un milione e mezzo tra interventi delle Ferrovie nord, sostituzione di 7mila panchine imbrattate e riposizionamento dei cartelli stradali resi illeggibili dalle scritte». Ai 20 milioni di spesa pubblica va poi aggiunto quello che i privati mettono di tasca propria per ripulire i muri delle case o le saracinesche dei negozi. De Pasquale stima che «se si volessero cancellare tutti i graffiti presenti in città, la spesa lieviterebbe a 80 milioni di euro».
Sul fronte della lotta a writer e imbrattatori da un anno esiste però una novità di rilievo. Come sottolinea sempre il consigliere, «il Comune ha attivato un nucleo antidegrado della Polizia municipale. Si tratta di 15 agenti che di notte girano per le strade in borghese e armati di telecamere cogliendo i graffitari in flagrante. In un anno ne hanno denunciati 60». Poca cosa se si pensa che secondo i dati diffusi dalla Camera di commercio in Provincia di Milano sono vendute 18mila bombolette spray al mese, di cui l’82% destinato a imbrattare i muri. Azioni che, fino a quando restano impunite, danno la sensazione che Milano sia una terra di nessuno dove i writer sono liberi di spadroneggiare come gli pare e piace. «Peccato che la magistratura finora non abbia considerato tutto questo un problema - commenta De Pasquale -. Occorre che i giudici ci mettano un maggiore impegno, e che il Comune cerchi di spingere perché da parte loro ci sia meno lassismo».
Ma non è l'unica proposta dell’azzurro: «Al sindaco Letizia Moratti chiedo di rifinanziare i programmi di ripulitura da parte di Amsa fino al 2015. A New York e Chicago è un’operazione totalmente a carico degli enti pubblici. A Milano non è pensabile che il Comune faccia tutto da solo, ma ha comunque il dovere di dare il buon esempio ai privati». Mentre al governo, e in particolare al ministero della Pubblica istruzione, De Pasquale lancia l’idea di «sensibilizzare gli studenti al rispetto del decoro urbano con degli incontri nelle scuole».

Scarsa invece la fiducia nel dialogo con i graffitari: «Anche volendo mettere a loro disposizione qualche spazio, occorre tenere conto che i writer con finalità artistiche sono la minoranza, mentre la stragrande maggioranza sono dei veri e propri vandali».

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