Zarrillo: col Festival sono in debito

Zarrillo: col Festival sono in debito

L’undicesima partecipazione a Sanremo, un doppio cd antologico in uscita e la preparazione della nuova tournée. Sono giorni intensi quelli che vive Michele Zarrillo che a due anni di distanza da L’alfabeto degli amanti si ripresenta al Festival con L’ultimo film insieme, il suo nuovo pezzo melodico scritto con Giampiero Artegiani. «Lo conosco da quando eravamo ragazzini - dice il cantante romano - faceva parte dei Semiramis, il mio primo gruppo rock progressive, e nell’88 scrivemmo l’album Soltanto amici. Da allora le nostre strade si sono divise professionalmente come spesso accade e solo da un paio d’anni abbiamo ricominciato a frequentarci, tornare a scrivere insieme ci è venuto naturale». Elegante cantore dell’amore e del sentimento, Zarrillo prende posizione sulle polemiche politiche che hanno riempito per qualche giorno le pagine dei giornali. «Sono da sempre un personaggio riservato, non cerco facili consensi e non ho mai fatto proclami. Non basta parlare del sociale per essere considerato un artista, sarebbe troppo facile e per alcuni lo è, cerco da 30 anni di comunicare emozioni e mettere in musica il mio sentire. Per me la vera denuncia è nella riflessione del sentimento». L’autore di Cinque giorni e L’elefante e la farfalla fa il bilancio della propria carriera. «Avrei potuto ottenere di più vendendomi meglio ma non è nel mio carattere. Essere se stessi è la vittoria più bella che si possa ottenere e sono grato al pubblico che mi ha sempre premiato facendosi influenzare solo dalle canzoni». Zarrillo, vincitore a Sanremo giovani nell’87 con La notte dei pensieri non ha rimpianti per non aver mai trionfato tra i big. «Sono in debito col Festival che mi ha sempre dato la possibilità di presentare belle canzoni che sono rimaste nel tempo, ho visto festeggiare gente della quale l’anno dopo tutti si erano dimenticati il nome». «Nella musica italiana è difficile il ricambio generazionale - continua Zarrillo - e la creatività è schiacciata dal peso dell’economia e della tecnologia». Nel suo nuovo cd (Nel tempo e nell'amore in uscita il 26 febbraio) Zarrillo ha raccolto il meglio della sua produzione pur sacrificando a malincuore alcuni brani. «Ci sono 32 pezzi compresi il brano di Sanremo e Vite parallele, l’altro inedito dal sapore jazz. Oltre alle mie canzoni più famose ho dato spazio a titoli come Domani, Il segreto di una donna, I giorni di una vita, Come hai potuto e Occhi siciliani, canzoni alle quali tengo molto e che credo andassero riscoperte.

Ma la vittoria più grande del cantante nato a Centocelle («Non ho avuto un’infanzia tutta rose e fiori ma la periferia mi ha insegnato molto») è quella di poter contare sul sostegno e la presenza di un pubblico eterogeneo. «Non ho un target e me ne vanto, mi seguono con passione persone d’ogni età. Spaziando nei generi senza essere soffocato dallo stile ho capito che in quattro minuti si può comunicare ogni tipo d’emozione».

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