Questo non è il solito lamento del tifoso deluso e amareggiato. No. Quando si è trattato -a margine del famoso episodio di Foggia-Gela- di bacchettare Zeman e i suoi giovanotti, non mi sono tirato indietro ricevendo, in cambio, dalla mia città, Foggia, una bella salve di insulti. Questa è la denuncia, convinta e documentata, di un clima ostile che si è creato nel girone b della serie C (io continuo a chiamarla così, perchè di questo si tratta) intorno al Foggia, ai suoi dirigenti e al suo allenatore. I motivi sono sotto gli occhi di tutti: il patron Casillo è un tipo fumantino, pronto a polemizzare con chiunque, tifosi e stamopa locale, figurarsi con federcalcio e organizzazione arbitrale. Zeman poi è uno che non risparmia censure e stoccate: se deve denunciare una anomali,a come fece per il doping, non si tira indietro. É arrivato a sostenere che l'arbitro di Foggia-Gerla chiese ai suoi di far segnare il Gela dopo il 2 a 2 con gli avversari fermi. E sempre Zeman ha denunciato alcuni insulti ai propri giocatori da parte di un altro fischietto. Di qui l'ostilità che il Foggia sta cominciando a pagare a carissimo prezzo.
Zeman può essere un sognatore ma non è uno che inventa. Nelle segnalazioni fatte ci dev'essere per forza qualcosa di perverso e di storto. L'ultimo episodio è simbolico. Contro la Nocerina, promossa in B, in largo anticipo, ai pugliesi sono stati annullati tre gol, un piccolo record se vogliamo: uno è evidente, un altro discutibile, il terzo regolarissimo. É sempre un caso.
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