Orrore a Benevento, taglia la testa al fratello e poi la getta dal balcone

Delitto agghiacciante a Pannarano: la vittima è stata colpita con un'arma da taglio e sgozzata. Una lite furibonda tra fratelli è degenerata: il più piccolo è accusato di omicidio pluriaggravato

Orrore a Benevento, taglia la testa al fratello e poi la getta dal balcone
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Un orrore dai contorni inquietanti si è consumata a Pannarano, in provincia di Benevento. Ha ucciso il fratello a coltellate, poi lo ha decapitato e infine ha lanciato la sua testa dal balcone di casa. Quello che può sembrare il racconto di un film horror è in realtà la ricostruzione della dinamica di quanto accaduto al termine di un litigio furibondo tra due fratelli. Alcuni vicini in via Piano hanno assistito alla scena agghiacciante. L'uomo di 59 anni, Benito, dopo il macabro gesto si è consegnato senza opporre resistenza. È stato fermato e interrogato nel corso della notte; poi è stato trasferito nel carcere di Benevento.

I carabinieri, una volta giunti sul posto, hanno assistito a una scena raccapricciante. Hanno trovato davanti ai loro occhi il corpo senza vita del 65enne Annibale (che, secondo LaPresse, stava dormendo pochi attimi prima di essere ucciso) con numerose ferite da arma da taglio e sgozzato. Lui aveva lavorato come operaio in una fabbrica di infissi nella Capitale. Al momento non è ancora chiaro né quale siano state le motivazioni che hanno innescato il diverbio tra i fratelli né cosa abbia fatto perdere la testa al più giovane dei due. Ora si stanno ascoltando parenti e conoscenti per provare a ricostruire il movente del delitto che - stando a quanto riferito da Fanpage - sarebbe avvenuto ieri sera verso le ore 22.

Devono ancora trovare conferma le indiscrezioni secondo cui l'arma utilizzata sarebbe un grosso coltello da cucina. Sempre l'Agi riferisce un ulteriore dettaglio sull'omicida: aveva dei problemi di alcol. "Quando alzava il gomito non si controllava. Era solo, e forse qualcuno ha sottovalutato il problema", è la testimonianza riportata. Una vicina di casa ha confermato i frequenti litigi: "Li sentivamo spesso, a volte Benito urlava cose senza senso, perché aveva bevuto. Ce l'aveva con i fascisti".

"Siamo sconcertati, è un episodio che lascia sgomenta e sotto choc l'intera comunità. Ci stringiamo al dolore dei familiari", è stato il commento di Antonio Iavarone. Il sindaco di Pannarano ha spiegato che l'uomo accusato del fratricidio "era una personalità particolare, è stato anche attenzionato dai servizi sociali ma mai si poteva pensare che arrivasse a tanto".

Una tranquilla serata di inizio luglio a Pannarano si è improvvisamente trasformata in tragedia. Quello tra i due fratelli viene descritto come un rapporto assai complicato. Vivevano insieme da qualche anno. Annibale, dopo essere andato in pensione e aver perso la moglie, era rientrato da Roma per tornare nella casa di famiglia in provincia di Benevento. Si parla di convivenza travagliata e di continue liti, tanto che quella di ieri sarebbe stata l'ennesima a cui il vicinato ha assistito. Prima le urla e i rumori, poi il silenzio assordante. Nessuno avrebbe potuto immaginare di affacciarsi e ritrovarsi una scena orribile, con tanto di testa in strada.

Bisognerà non solo ricostruire l'esatta dinamica dei fatti, ma anche rispondere a diverse domande di fondamentale importanza.

Cosa ha fatto scattare un impeto d'ira del genere? Cosa lo ha spinto a colpire più volte suo fratello? Cosa lo ha portato addirittura a recidere la testa per poi lanciarla dal balcone di casa? La vittima si trova all'obitorio dell'ospedale "San Pio" di Benevento, in attesa che venga affidato l'incarico al medico legale per l'esame autoptico sul corpo.

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