L'aeroporto intitolato a Silvio Berlusconi. La sinistra insorge (a scoppio ritardato)

Da Fratoianni a Majorino, passando per tutto il Pd milanese, si alzano le polemiche per l'intitolazione dello scalo di Malpensa al Cavaliere. Ma la proposta è passata in Consiglio regionale a maggioranza oltre un anno fa

L'aeroporto intitolato a Silvio Berlusconi. La sinistra insorge (a scoppio ritardato)
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L'intitolazione dell'aeroporto di Milano-Malpensa a Silvio Berlusconi proprio non viene digerita dagli esponenti dei partiti di opposizione, i quali da ieri continuano a lamentarsi per una decisione assunta dall'ente preposto, l'Enac, su suggerimento del Consiglio della Regione Lombardia, che richiede l'ultima firma del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. La procedura è stata seguita in maniera lineare e per intitolare lo scalo al Cavaliere non verrà in alcun modo "sbattezzato", in quanto quello di Malpensa è uno dei pochi scali che, nonostante i decenni di operatività, non ha ancora una intitolazione. "Silvio è nella storia e nessuno riuscirà mai a sminuirlo", ha dichiarato il fratello del Cavaliere, Paolo Berlusconi, rispondendo alle solite polemiche.

Le rimostranze che vengono avanzate in queste ore dalla sinistra sono a dire il vero molto flebili, sicuramente non efficaci, anche perché di argomentazioni valide non ce ne sono. Fanno leva soprattutto sullo status di "pregiudicato" di Silvio Berlusconi ma le motivazioni che hanno spinto la Regione a proporne l'intitolazione si orientano sul lustro imprenditoriale che il Cavaliere ha dato all'Italia, ma soprattutto a Milano e alla Lombardia, nei decenni di attività. Elemento inoppugnabile anche per le opposizioni, se andassero oltre lo schieramento politico. L'ultima contestazione in ordine di tempo è arrivata da Nicola Fratoianni. Proprio lui che ha portato in Europa Ilaria Salis, con due condanne passate in giudicato in Italia e un procedimento in corso in Ungheria per tentato omicidio, oltre a quasi 30 segnalazioni alla procura.

"Vogliono davvero intitolare l'aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi? Sarebbe meglio andare oltre, ci sarebbero cose più urgenti ed importanti in questo Paese", ha detto Fratoianni dal palco parlando con i cronisti a margine dei lavori dell'Assemblea Nazionale di Sinistra Italiana. Permeato di populismo e di pressapochismo, poi, il leader di SI ha aggiunto: "A partire da [...] i milioni di persone che in questo Paese sono sfruttati, il vergognoso fenomeno del caporalato a pochi chilometri dalla Capitale, l'umiliazione del lavoro. E di questo noi vogliamo occuparci". Quindi, ha aggiunto concludendo: "È di questo dovrebbero occuparsi, non di intitolare un aeroporto.".

Fratoianni omette volontariamente che l'iniziativa è partita dalla Regione Lombardia, poi è passata per l'Enac e ancora deve arrivare sul tavolo del ministero di Salvini, e che quindi il governo non sta pensando a nessuna intitolazione. Ma per la sua propaganda politica fa certamente comodo aggiustare la narrazione a favore degli elettori in modo da creare indignazione e far passare il messaggio che questo esecutivo si occupi di cose futili e che solo loro guardino alla collettività. Niente di nuovo, dopo tutto. Ma quella di Fratoianni è solo una delle rimostranze, perché anche il Pd, da ieri, sembra non pensi ad altro. Pierfrancesco Majorino, che ha perso la sfida col governatore uscente Attilio Fontana alle ultime elezioni regionali, ha fatto diversi interventi sul tema.

L'ultimo quest'oggi, quando ha rilanciato con una proposta ormai fuori tempo per l'intitolazione dello scalo: "Alla scelta inopportuna e imbarazzante di intitolare l'aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi noi rispondiamo con una proposta molto meno divisiva e proponiamo la candidatura di Luca Attanasio, straordinario ambasciatore che si distinse per il suo costante impegno nei progetti umanitari". Perché non proporlo quando l'ambasciatore è stato ucciso, nel 2021? O perché non fare la controproposta un anno fa, quando è stata votata a maggioranza quella per l'intitolazione a Silvio Berlusconi?

Il Cda dell'Enac ha già deliberato per l'intitolazione al Cavaliere, ma il Pd Milano Metropolitana ora si sveglia e decide di fare una raccolta firme da sottoporre al ministro: "Abbiamo pensato di raccogliere i nomi di tutte le donne e gli uomini ai quali potremmo intitolare Malpensa. Figure non divisive, che hanno saputo rappresentare non solo tutte e tutti ma anche i valori che condividiamo. Compila il form suggerendo al ministro Salvini un nome, li raccoglieremo e glieli invieremo".

È come sempre un Pd in ritardo, fuori tempo massimo e contro tempo, costretto a rincorrere e ad arrancare. Un Partito democratico incapace di avere idee ma solo di prendere quelle degli altri e di distruggerle, che ha la pretesa di avere comunque ragione.

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