Dai dati elettorali ai fascicoli sanitari L’allarme del "guardiano" della privacy

Il Garante: "Attenzione all’odio su Internet e al revenge porn Preoccupazione anche per l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale"

Dai dati elettorali ai fascicoli sanitari L’allarme del "guardiano" della privacy
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È un presupposto della dignità umana, un diritto troppo spesso violato a mezzo social o a mezzo stampa oppure attraverso la diffusione di intercettazioni che poco hanno a che fare con la sussistenza di eventuali reati.
La privacy è diventata nel tempo, attraverso un cammino tutt’altro che scontato, una libertà fondamentale e un bisogno sentito dal cittadino. Oggi ci sono trappole e pericoli conosciuti, legati ai social, al revenge porn, agli haters che frequentano la Rete, ma anche rischi potenziali su cui accendere i riflettori e far suonare l’allarme, in primis l’Intelligenza Artificiale. È sulle prospettive future e sugli scenari distopici che potrebbero generarsi da questa tecnologia che il Garante per la protezione dei dati personali Pasquale Stanzione si sofferma nella sua relazione annuale. Nel mirino del giurista c’è in particolare l’IA utilizzata per obiettivi bellici che Stanzione paragona alla bomba atomica in termini di conseguenze strategiche.

La richiesta è quella di individuare limiti giuridici prima che sia troppo tardi «tracciando il confine oltre il quale, per riprendere Nietzsche, non si può fare tutto ciò che si può fare, ponendo limiti a una volontà di potenza che, altrimenti, non ne conoscerebbe e che, anzi, tenderebbe a spostare sempre più in là la frontiera delle possibilità». Di contro, però, se ben governata, può rappresentare un fattore di sviluppo positivo. Basti pensare al 65% dei ragazzi che ad oggi utilizza il sistema per studiare, tanto che si stima che 2 maturandi su 3 si siano preparati all'esame del 2024 proprio con ChatGPT. O il caso del mondo del lavoro, con 1 impresa su 4, in Italia, che ha già integrato l'intelligenza artificiale nei processi produttivi.

Se l’IA è una preoccupazione futura, nel presente c’è l’odio in Rete con cui fare i conti e il revenge porn. Stanzione cita «la vicenda di Asia, la ragazza insultata in rete perché malata» e il caso della ristoratrice «toltasi la vita per non aver retto alla condanna dello spietato tribunale di internet». Internet diventa così «non solo teatro della violenza ma spesso suo fattore propulsivo», come accade nel revenge porn, con la pubblicazione di immagini intime che configurano «una violenza digitale». Un reato che è in aumento: nel 2023 le segnalazioni sono state 299, il doppio rispetto all'anno precedente. «Sono state trattate tempestivamente - spiega l'Autorità e nella maggior parte dei casi l'esame si è concluso con un provvedimento diretto alle piattaforme coinvolte per ottenere il blocco preventivo della diffusione delle foto e dei video». Più in generale nel 2023 il Gpdp ha adottato 634 provvedimenti collegiali, fornendo riscontro a 19.281 reclami e segnalazioni.

L’Intelligenza Artificiale, non è soltanto una prospettiva futura. Ha infatti già attirato l’attenzione del Garante che dopo un iniziale blocco di ChatGPT, ha dato il via libera alla riapertura della piattaforma, garantendo più trasparenza e più diritti per gli utenti (ad esempio sulla rimozione di contenuti personali). Ma per guardare a temi vicini alla sensibilità di tutti, il Garante ha anche lavorato sul fascicolo sanitario con l’avvertimento lanciato a 18 regioni a tutela dei dati dei pazienti oppure sulle regole per la videosorveglianza, delimitando il perimetro di «osservazione» delle telecamere. Così come il Garante è intervenuto sulla raccolta di dati sulle elezioni italiane del 2022 da parte di Facebook e Instagram con l’invito a prestare particolare attenzione al trattamento di dati idonei a rivelare le opinioni politiche degli interessati.

«Il Garante è impegnato quotidianamente nella difesa del Diritto Fondamentale delle Persone nell’era digitale: il diritto alla protezione dei loro dati personali, della loro parte più intima e più esposta» spiega Agostino Ghiglia, componente del Garante.

«Dal revenge porn al cyberbullismo, dalla videosorveglianza ai dati sanitari, dalla profilazione per finalità commerciali al telemarketing selvaggio fino ad arrivare al diritto all’oblio, il Garante rappresenta, nell’era digitale e con l’avvento massivo delle intelligenze artificiali generative, un presidio di umanità e di libertà delle persone, preservando l’antropocentrismo nell’era delle macchine».

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