Con Maria Grazia Chiuri l'alta moda di Dior abbraccia tutti i corpi

“La cosa fondamentale è come ti senti nel vestito”, dice Maria Grazia Chiuri popo prima di far sfilare con l'alta moda Dior per il prossimo inverno un incredibile studio sulla fisicità.A pochi giorni dalle Olimpiadi che stanno trasformando Psrigi in un vero e proprio inferno, la bravissima designer romana indaga sul rapporto dell'abito con il corpo e con la performance. Inevitabile partire dai materiali ovvero dal jersey che essendo bi elastico consente ogni tipo di movimento ma che in genere non viene pieghettato e per sua natura non consente le classiche costruzioni sartoriali dell'alta moda. Da qui l'idea dei drappeggi che appartengono più al vocabolario creativo di Madame Gres che a quello di Monsieur Dior.Chiuri trova la quadra nel vestito-simbolo dei giochi olimpici: il peplo greco. Ne fa tantissimi, uno più bello dell'altro, fatti apposta per donare ai corpi perfetti di atleti e modelle, ma anche a quelli meno scolpiti delle donne normali. Sotto c'+ quasi sempre un corsetto-capolavoro fatto con un ricamo a mosaico in vetro e acrilico riciclato. Se quest'ultimo è pieno dei doviziosi colori delle vetrate delle cattedrali, i pepli sono quasi sempre bianchi con sfumature argentate o dorate. Il punto focale della sensualità diventa la schiena quasi sempre scoperta e comunque incorniciata da una teoria infinita di pieghe e plissettature. Belli da fermare un orologio i due cappotti interamente coperti di ricamo-mosaico. E davvero incredibile il set della sfilata decorato dalle mastodontiche figure degli sportivi nel momento più bello del loro gesto atletico realizzati a mosaico in India secondo lo stile di Faith Ringgold, l'artista e attivista afroamericana scomparsa lo scorso aprile.

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