Le 266 parole con cui Marco Doria riesce a non dire nulla

In principio fu la Gialappa’s Band che in tv si divertiva a riascoltare interviste e discorsi dei personaggi noti dimostrando, con tanto di sottotitoli, quanto spesso i contenuti fossero nulli o addirittura esilaranti. Applicando lo stesso «giochetto» alle dichiarazioni fatte da Marco Doria nel corso del confronto in tv a Primocanale, come ci segnala il nostro amico e lettore Francesco Patrone, c’è da notare l’assenza di concetti concreti. Ecco il contenuto del suo discorso, 266 parole in tutto, tratte dalla registrazione:
« Eh eh intanto oooo i cittadini genovesi eh sono chiamati a questo votttoooo del ballottaggio, un voto ch’è importante. Un voto importanteee sia pere decidere come sarà governata Genova da chi nei prossimi cinque anni, ma un voto importante anche a livello nazionale, nel senso che a Genova eeeeh è in campo una coalizione che può candidarsi a succedere all’elezioni politiche dell’anno prossimo al governo Monti e ai Governi Berlusconi che l’hanno preceduto, quindi eeeh aa una coalizione che ha fatto tagli, che non ha difeso non ha difeso gli strati più deboli della popolazione. Questo è l’impegno mio invece e e della coalizione di centro sinistra che ha degli obiettivi ridare delle prospettive di lavoro alla città, puntando sul porto che una risorsa prioritaria, difendendo l’industria che c’è Ansaldo Energia Ansaldo sps di cui non si può accettare la vendita al miglior offerente perché sono dei beni comuni. Bisogna puntare sui servizi sociali, perché come avevo detto prima sono delle risorse per la città, sono posti di lavoro e sono iniziative attività che rispondono a dei bisogni drammatici. Bisogna puntare su sul rendere più efficiente la macchina comunale senza senza penalizzarla e senza massacrarla. E in ultimo c’è bisogno di una politica pulita che sia vissuta come servizio alla comunità non come carriera.

Io ho detto che mi sono impegnato per cinqu’anni, m’impegno per cinque anni a non muovermi da Genova, a non accettare candidature in altre assemblee elettive eo ad occuparmi soltanto della città perché questo è soltanto il mio obiettivo, con una partecipazione costante dei cittadini. Non ci può essere un solo comune vincente, ci dev’essere un comune capace di dialogare con i cittadini e di partecipare alla vita della città».

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