Le acrobazie vocali dei Baraonna

I più li ricorderanno per la loro prima esplosiva apparizione a Sanremo nel ’94 dove si imposero vincendo il Premio della Critica. Questa sera i Baraonna presenteranno (ore 22) al Cotton Club di via Bellinzona 2 una sequenza elegante e variegata di stili differenti, uniti tra loro dal filo rosso della polifonia, creando un’affascinante contaminazione tra lo stile jazz e il patrimonio tradizionale italiano e mediterraneo. In tredici anni di carriera i Baraonna vantano una lunga serie di collaborazioni con artisti del calibro di Claudio Baglioni, Riccardo Cocciante, Renato Zero, Mario Lavezzi, Fred Bongusto, Luciano Berio, Tullio De Piscopo. È una suggestione di contrappunti e polifonie l’universo musicale, festoso e coinvolgente, dei quattro, frutto della contaminazione di diverse anime e matrici stilistiche. Le radici più nobili della variopinta tavolozza partenopea che si fondono a una articolata composizione armonica di carattere più squisitamente jazzistico e mediterraneia che si intreccia con il «sogno swing» d’oltreoceano. Quattro voci, quattro timbri ben delineati, che si rincorrono in un gioco di arrangiamenti acrobatici e sensuali.

All’interno della scaletta che verrà proposta stasera, non mancherà O sole mio innestata ad un classico d’oltreoceano come Take five (di Dave Brubeck), oppure l’esotica A night in Tunisia (manifesto del bebop di Dizzy Gillespie) intrecciata al brioso O Saracino di Renato Carosone. Le quattro voci dei Baraonna sono: Vito Caporale, Delio Caporale, Clea Cotroneo, Elisabetta Tulli.

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