Agli italiani è vietato avere un governo decente

Non ci sarà mai un governo efficiente e che duri senza l'elezione popolare del presidente del Consiglio o di un presidente della Repubblica che lo nomini direttamente

Agli italiani è vietato avere un governo decente

Alla base del sistema politico americano c'è una netta separazione fra il potere esecutivo e quello legislativo. Il presidente viene eletto con apposite elezioni, mentre quelle per la formazione della Camera dei rappresentanti e per il Senato si svolgono in buona parte durante il mandato presidenziale. Queste istituzioni perciò possono avere una composizione politica assai diversa da quella che ha eletto il presidente, che negli Stati Uniti ha un grandissimo potere ed è controllato dalla Camera e dal Senato. In Italia, invece, il titolare del potere esecutivo, cioè il presidente del Consiglio, non viene eletto dal popolo, ma dalla Camera e dal Senato a cui deve sottoporre tutte le sue decisioni. Mentre il presidente della Repubblica non ha alcun potere di governo.

Il presidente del Consiglio, in teoria, governa saldamente quando ha una maggioranza parlamentare, ma anche in questo caso, come dimostrano i governi balneari della Democrazia Cristiana, la sua maggioranza può farlo comunque cadere per fare spazio ad altre correnti politiche. Il governo risulta ancora più fragile quando viene sostenuto da una coalizione, come nel caso di Prodi e Berlusconi. Ma anche di Renzi, sostenuto da una coalizione in cui il Pd è dominante ma diviso, e deve quindi continuamente porre il voto di fiducia.

In Italia le proposte di riforma escludono l'elezione diretta del presidente del Consiglio o di un presidente della Repubblica che lo nomini, come in Francia. Esse cercano la soluzione eliminando il bicameralismo e dando un premio di maggioranza a chi vince il ballottaggio. In questo modo però si saprà subito chi farà il governo, ma questo resterà in balia del Parlamento come ora. Renzi immagina di dargli stabilità creando un grandissimo Pd in cui convivano molte anime sotto la sua leadership. Ma se oggi il Pd gli vota la fiducia è solo perché non ha un condottiero alternativo con cui vincere le elezioni.

In una situazione stabilizzata lo rimetterà in minoranza per riprendere il vecchio gioco parlamentare. In conclusione, non ci sarà mai un governo efficiente e che duri senza l'elezione popolare del presidente del Consiglio o di un presidente della Repubblica che lo nomini direttamente.

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