“È stabile e fa bene a tutti”. Pier Silvio Berlusconi promuove il lavoro di Meloni

Pier Silvio Berlusconi spazza via tutte le polemiche sulle divisioni in atto nel governo di Giorgia Meloni e garantisce: "È stabile"

“È stabile e fa bene a tutti”. Pier Silvio Berlusconi promuove il lavoro di Meloni
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Pier Silvio Berlusconi, durante la serata con la stampa che si è tenuta il 16 luglio per la presentazione dei palinsesti 2024/2025 di Mediaset, ha parlato dell'intitolazione dell'aeroporto di Malpensa a suo padre ma ha dialogato anche sulll'attuale governo, che Silvio Berlusconi ha contribuito a formare nel 2022. "Meno male che in Italia c'è un governo stabile. La stabilità fa bene a tutti, ai cittadini perché dà certezze e di sicuro alle aziende e agli imprenditori", ha dichiarato l'amministratore delegato di Mfe-Mediaset. Una condizione completamente diversa rispetto a quella che si è delineata in Francia dopo le ultime elezioni: "Povera Francia". Non è mancato anche un commento sulle prossime elezioni americane: "Rispetto alle elezioni americane mi sembra esagerato dire di essere preoccupato, faccio fatica ad esprimermi sulla leadership oggi".

L'impegno politico

L'amministratore delegato, per il momento esclude qualunque suo impegno diretto in politica come successore di suo padre. Da più parti lo indicano come prossimo presidente del partito fondato da suo padre nel 1994 ma il secondogenito del Cavaliere sta interamente concentrando le sue energie sullo sviluppo di Mediaset, un'altra creatura di Silvio Berlusconi, fiore all'occhiello dell'imprenditoria italiana. "Il fascino della politica in termini di adrenalina, avventura, spinta, rapporto con la gente io lo sento, fa parte del dna di mio padre. Di un qualcosa che io sento ahimè avere. Parlare con le persone è stato il mio mestiere per più di 30 anni perché la tv questo fa". Ma, ha aggiunto, "un conto è fare le elezioni con la grande avventura elettorale, un conto il sacrificio della vita politica di tutti i giorni".

E, a tal proposito, l'ad ha smentito una notizia che di recente ha circolato con insistenza: "Non ho mai, mai, mai, né io né Mediaset, commissionato un sondaggio che riguardi me e la politica. È una balla assoluta". Un sondaggio è uscito la scorsa estate, ha spiegato, "ma non commissionato da noi. Io vado a Roma qualche giorno ogni due settimane perché lì c'è un grande pezzo della nostra parte produttiva. Certo, mi capita di incontrare imprenditori, fa parte del mestiere ma nulla c'entra la politica".

La visione futura della politica italiana

In occasione della prossima tornata elettorale, "penso che ci potrebbe essere un'opportunità pazzesca di marketing parlando di politica. I moderati in Italia sono la maggioranza, oggi però non hanno qualcuno in cui si riconoscono veramente. Tanto è vero che la stessa Meloni, che io considero bravissima al di là di come la si pensi, sta prendendo voti dei moderati". Questa l'analisi di Pier Silvio Berlusconi sul futuro della politica italiana, che ha anche voluto sottolineare che "Forza Italia è perfetta e sta lì, il brand è già lì e scritto". Tuttavia, ha proseguito, "un conto è una Forza Italia di resistenza, un conto è una Forza Italia di sfida: io non prevedo nulla ma dico solo che ci può essere una opportunità, abbastanza unica, per qualunque nuova forza/candidato di centro moderata".

I diritti civili

Nel corso della serata, Pier Silvio Berlusconi ha avuto modo di intervenire anche sul tema dei diritti civili, che nelle scorse settimane ha riempito i giornali in conseguenza a un'intervista rilasciata da sua sorella Marina. L'ad ha voluto esporre con una battuta la sua posizione sul tema: "La parola comunista mi si addice come la parola interista". E poi, spiegando le parole di sua sorella, ha spiegato che "ha espresso la sua opinione personale, anche da editore, e non da personaggio attivo in politica ed è libera di farlo ed è giusto che lo faccia". Il loro orientamento sulla difesa dei diritti civili, ha proseguito, "è nel dna di ciò che ci ha tramandato da mio padre.

È qualcosa in cui io credo, creda debba essere una battaglia di modernità e civiltà che non smette mai". Quindi, ha concluso: "Non mi piace dire che i diritti civili siano di destra o di sinistra. Sono diritti civili e ritengo ci siano battaglie importantissime che devono essere fatte e portate avanti".

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