Fateci caso: varcata la soglia della concessionaria e finalmente aperto lo sportello dell'auto del desiderio, viene istintivo accarezzarne i rivestimenti. Cerchiamo conferma alle impressioni più immediate e, al tatto, la facciamo nostra. Così, sulla ritualità del gesto e dell'appagamento emozionale che ne deriva, c'è chi ha costruito le proprie fortune. È il caso dell'italianissima Alcantara, che fin dall'inizio ha puntato sulla sensorialità, abbinandovi estetica e praticità nel fasciare gli interni prima di automobili e imbarcazioni e poi nel rivestire un'ampia gamma di oggetti di design, dall'arredo all'abbigliamento e all'hi-tech.
Un prodigio di versatilità le cui radici datano 1970, quando il ricercatore giapponese Miyoshi Okamoto della Toray Industries deposita il brevetto del nuovo materiale. Due anni più tardi l'accordo con il gruppo Eni per una joint venture che dà inizio alla storia di successo dell'Alcantara. E' l'intreccio di elevati contenuti tecnologici e di una forte capacità creativa, in grado di adattare questo materiale composito alle diverse applicazioni, differenziandone di volta in volta le caratteristiche tecniche e funzionali.
Una sorta di camaleonte del rivestimento, morbido e confortevole al tatto, e pure resistente, per prestarsi a utilizzi intensi come negli abitacoli delle vetture, necessariamente traspirante nonché dotato di proprietà antistatiche.
E, per di più, capace di variare il proprio aspetto superficiale grazie a lavorazioni che spaziano dalla laminazione alla foratura, passando per la stampa e il finissaggio. Innovazione e design, innanzitutto: la prima gratificata nel 2010 con la targa speciale istituita dal presidente della Repubblica per premiare l'eccellenza dell'industria nazionale nella ricerca e nella tecnologia, il secondo valorizzato dalle ripetute collaborazioni con fashion designer, progettisti e centri stile. E poi, ecco la responsabilità sociale d'impresa, che ha portato l'azienda, prima in Italia, a guadagnarsi la certificazione Carbon Neutral per l'intero processo produttivo.
Headquarter a Milano e 450mila mq di stabilimento a Nera Montoro, in provincia di Terni, Alcantara fa leva su un know-how consolidato per soddisfare molteplici esigenze tecniche e stilistiche: al Centro sviluppo applicazioni è assegnato il compito di studiare e fornire nuove varianti di prodotto, lavorazioni inedite e colori su richiesta, col supporto di due appositi laboratori rispettivamente dedicati alle tecnologie applicative e alle prove comportamentali, mentre il cuore della sperimentazione di effetti, tinte e cromatismi originali è affidato a un team di stilisti e creativi: l'impegno principale, nel quadro del dichiarato processo di miglioramento continuo, consiste nel reinventare giorno dopo giorno l'Alcantara, ciò che permette di mantenere questo materiale così particolare sempre attuale, evitando i rischi connessi al cavalcare le mode del momento. Se è vero che l'eleganza e la volontà di distinguersi rappresentano altrettante componenti del lifestyle su cui Alcantara da sempre punta con decisione, l'ulteriore chiave della sua capacità di affermarsi sull'arena competitiva globale sta proprio nell'ampia personalizzazione del prodotto.
Soluzioni come quelle ritagliate a misura delle case automobilistiche, che si affidano a texture, impunture, colori e lavorazioni speciali per sottolineare con il linguaggio dell'interior design applicato a sedute, pannelli, cielini, cruscotti e volanti, il carattere peculiare di ciascuna, riflettendone subito, dal primo sguardo all'abitacolo, indole e posizionamento di mercato.
Nell'ambito della strategia di espansione internazionale oggi Alcantara guarda alla Cina, dove aumenta il numero delle scuole di design, che rappresentano un target preferenziale. Tanto più considerando che il Paese diventerà in breve il maggiore consumatore di beni di lusso.
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