Auckland - Fare parte della selezione neozelandese degli All Blacks significa partecipare ai campionati di rugby con una sola idea in testa, vincerli. Anche a costo di dover rinunciare a qualcosa per tutta la durata della competizione. E se nelle edizioni precedenti le restrizioni potevano riguardare la presenza di mogli e fidanzate in ritiro, in era di social network ad essere bersaglio dell'anatema dei ct neozelandesi sono anche - e soprattutto - i social network. Vogliamo vincere un campionato? Allora stop a Twitter e stop a Facebook fino al 23 ottobre, giorno della conclusione della competizione.
Stop ai social Mettersi a "cinguettare" con il mondo può costituire un motivo di distrazione per gli atleti? Per Graham Henry, ct della selezione e i suoi collaboratori è un fatto assodato. E poco importa se uno come Cory Jane, ala della squadra con un seguito di 20mila followers su Twitter, dovrà privare i suoi fedelissimi dei suoi pensieri per un po'. I tifosi saranno ripagati, nelle speranze della squadra, da una coppa del mondo, trofeo che i neozelandesi non hanno portato a casa poi tanto spesso.
Obiettivo vittoria Si, perché nonostante la fama internazionale di cui gode la squadra, è successo soltanto una volta che gli All Blacks riuscissero ad aggiudicarsi il titolo mondiale. E allora ha ragione Cory Jane a rispondere, a chi gli fa notare che la privazione dei social network potrebbe aggiungere nuovi motivi di stress alla pressione già non differente, che l'importante è vincere la coppa. "Ci sono modi per aggirare il divieto che ci hanno imposto? E' vero.
Ma non è questo il punto", sottolinea l'ala, "Il punto è che la regola è per tutti e non voglio certo farmi cacciare dal ritiro per una sciocchezza simile. Mi dispiace non poter rispondere a chi mi chiede come sia andata la cerimonia inaugurale? Certo che si, ma la gente capirà. Ora dobbiamo solo pensare a vincere, il resto è secondario".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.