Le altre Quando il comandante porta i tacchi alti

Intuito; attenzione ai particolari apparentemente insignificanti; e abilità nel verificare la fondatezza dei sospetti con l’aiuto (involontario) dell’interessato. Dalla notte dei tempi sono le doti degli investigatori più bravi. Ma anche di molte donne normali.
Dai e dai, nel secolo scorso le polizie dei cosiddetti Paesi avanzati hanno cominciato ad arruolare le femmine. E il cosiddetto gentil sesso è entrato da protagonista nella narrazione televisiva dedicata all’eterno gioco del «guardie e ladri». Si va da Cold Case (Raidue e Fox Life) a Ris Roma (Canale 5) passando per Il comandante Florent (Fox Crime, dopo Rete 4) e Lie To Me (Fox Crime). Solo per restare alle serie tv dell’ultima stagione.
Nella prima Lilly Rush (Kathryn Morris) si occupa con successo dei casi irrisolti, quelli delle indagini finite nel vicolo cieco. E si impone ai colleghi maschi, burberi e non. Quasi una controfigura di Lilly è il caposquadra Lucia Brancato (Euridice Axen), protagonista di Ris Roma - Delitti imperfetti. Lucia è stata appena nominata responsabile della variegata équipe investigativa (l’informatico, l’artificiere, la genetista, il pivello...) ma non sente il peso del comando: «Decido io perché sono il capitano». Un po’ come Isabelle Florent (Corinne Touzet), il comandante della serie francese di Rete 4 il cui titolo originale è Une femme d’honneur. Figlia d’arte (il padre era colonnello della Gendarmeria), sportiva, sbrigativa, sensibile e generosa, Isabelle è una mamma single che si divide fra le incombenze domestiche e genitoriali da una parte e i doveri di servizio dall’altra. Con successo, evidentemente. In Lie To Me, infine, qualche volta il talento della giovane Ria Torres (interpretata da Monica Raymund) nel trovare il colpevole prevale sull’esperienza del suo enigmatico capo Cal Lightman (l’ottimo Tim Roth), che s’adombra ma abbozza.
Insomma, sono lontani i tempi di Prime Suspect, le miniserie tv inglesi con Helen Mirren.

La grande attrice inglese (Oscar nel 2007 per The Queen) vestiva i panni della capo detective Jane Tennison alle prese con casi complicati ma soprattutto con la diffidenza dei superiori (e dei sottoposti) che non la ritenevano all’altezza del compito. Erano i primi anni Novanta e la poliziotta si destreggiava con fatica fra gli indagati, i vertici di Scotland Yard e un fidanzato esasperato.

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