L’Italia che nuota veloce ha quattro moschettieri Il podio è un capolavoro

4x100 stile di bronzo dopo l’argento di Tokyo con Miressi, Conte Bonin e i magici Ceccon e Frigo

L’Italia che nuota veloce ha quattro moschettieri Il podio è un capolavoro
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I quattro moschettieri della 4x100 stile libero non scendono giù dal podio olimpico. Gli azzurri si prendono un bronzo fantastico a Parigi, sognano per tre quarti di gara l’argento come in Giappone tre anni fa. Ma è una medaglia, la prima dell’Italnuoto a questi Giochi, che pesa enormemente. Soprattutto è la medaglia della continuità, dopo il quarto posto ai Mondiali di Gwangju 2019, l'argento olimpico a Tokyo 2021, il bronzo iridato a Budapest, il titolo continentale a Roma nel 2022, gli argenti mondiali a Fukuoka 2023 e Doha 2024.
Gara come sempre coraggiosa e di altissimo livello da parte degli azzurri.

Con il torinese Miressi, il gigante buono (2,02m) che non brilla: il suo 48”04 rischiava di compromettere tutto. E invece ci pensa un favoloso Thomas Ceccon a portarci su con una miracolosa frazione da 47”44. Torniamo vicini agli Stati Uniti imprendibili di Caeleb Dressel all’ottavo oro. In terza frazione tocca all’esordiente olimpico Paolo Conte Bonin (48”16), nato a Thiene come Thomas. Resistiamo, agganciati al treno degli Usa davanti alla Cina e subito alle spalle dell’Australia. Il padovano Frigo, appassionato di auto, poi mette il turbo (47”06) in ultima frazione, chiude il discorso per il bronzo tenendo i cinesi dietro. Per gli azzurri un tempo finale sontuoso di 3’10”70 alle spalle di statunitensi (3’09”28) e australiani (3’10”35).

L’Italia finisce ottava, invece, nella 4x100 femminile con il quartetto Morini, Tarantino, Curtis e Menicucci. L’oro all’Australia davanti a Usa e Cina. Nelle altre due finali, trionfi olimpici per il 22enne tedesco Lukas Martens, che conquista in piscina un titolo atteso in patria dall’88 (quando vinse Michael Gross, l’Albatross della vasca), e per l’australiana Ariarne Titmus, la “Diavolessa” della Tasmania che si è tenuta alle spalle la canadese McIntosh e la statunitense Ledecky.E oggi Nicolò Martinenghi proverà a riconfermarsi sul podio come a Tokyo, dove fu bronzo. Il varesino di Azzate, che si è presentato a Parigi con una capigliatura color biondo platino, ieri ha chiuso sesto la semifinale dei 100 rana in cui hanno ha svettato Adam Peaty, davanti al cinese Qin Haiyang. Per il bronzo forse è una questione a tre con l’olandese Kamminga e l’americano Nic Fink. Ma l’Olimpiade regala spesso sorprese.

E chissà che una di queste non possa essere Alberto Razzetti: il nuotatore ligure nei 400 misti è tra i papabili per una medaglia essenRI S 2024 ()QS.; dosi presentato qui a Parigi con il quarto tempo mondiale stagionale. Oggi pomeriggio “Razzo” potrebbe riportare l’Italia sul podio della specialità 32 anni dopo Luca Sacchi. Questa mattina, invece, parte la due giorni a pancia in su di Ceccon, il favorito per l’oro dei 100 dorso insieme all’americano Ryan Murphy, l’olimpionico di Rio.

Nella gara in cui pesa l’assenza del russo Rylov, vincitore a Tokyo dove l’azzurro fu quarto, il nostro Thomas, primatista mondiale della distanza, è la nostra carta migliore per la medaglia più preziosa. «In questi tre anni sono cresciuto tanto, ho imparato molto. Sono abituato a gareggiare tanto, questo non mi spaventa. So cosa sono venuto a fare». È maturata tanto dopo l’esperienza negativa di Tokyo anche Benedetta Pilato, che è da medaglia nei 100 rana: «Spero sia tutta un’altra storia.

L’esperienza mi ha insegnato che le cose possono cambiare da un giorno all’altro e l’importante è saperle affrontare.

Comunque l’anno dopo Tokyo io ho vinto i Mondiali, ho vinto gli Europei nella gara in cui avevo fatto schifo. L’Olimpiade è una gara come le altre, molto più grande, ma come le altre».

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