Ambiente, rivolta a Quarto contro due nuove palazzine

Il progetto prevede 19 appartamenti ma la gente non vuole

Francesco Gambaro

È l'ultimo attacco al verde del Levante: due palazzine di 19 appartamenti (e 21 box) tra via Antica Romana della Castagna, via Ribaldone e via Scala in un'area di grande pregio storico e ambientale.
Il progetto edilizio è stato presentato l'altra sera presso la IX circoscrizione, davanti a un folto gruppo di residenti, che hanno già raccolto più di 700 firme per opporsi alla cementificazione di «un sito straordinario», scandisce Ester Quadri a nome del comitato spontaneo. I due edifici dovrebbero spuntare nell'area verde sottostante corso Europa in prossimità dello svincolo autostradale di Genova Nervi, alla fine di viale Quartara, dove si trovano un campo da tennis e un vivaio, all'interno di un uliveto murato, «l'ultimo» precisa la portavoce dei cittadini.
Ancora circondato da muri a secco e da tre crose, l'uliveto conserva tracce di un'antica villa rustica (mai restaurata), due pozzi in pietra, un tratto della vecchia strada lastricata che conduceva al monte e le fasce per gli ulivi. Un sito che «verrà devastato totalmente se il progetto venisse approvato», tuonano gli abitanti.
Sul banco degli imputati finisce ancora una volta la legge che consente il trasferimento di volumi «incompatibili» (capannoni dismessi) da un'area, all'altra della città. Così le due palazzine di via Scala verranno costruite demolendo un fabbricato in disuso nella zona e altri due a Fegino e Cornigliano.
«È da un anno e mezzo che lottiamo contro questa norma assurda - sbotta Ester Quadri -. L'assessore Gabrielli aveva promesso lo scorso giugno di rivederla, sono passati nove mesi e la legge non è stata ancora cambiata».
Ad aggiungere sale sulle ferite dei residenti ci pensano le agenzie immobiliari che da metà gennaio stanno mettendo in vendita gli alloggi dei due palazzi. Ma il comitato non demorde e propone un progetto alternativo: «L'idea è di creare un'associazione senza fini di lucro per recuperare l'antico sito nel contesto di via Romana della Castagna e le attività produttive esistenti (orti, vivai, campi da tennis)».
Non solo: i residenti vorrebbero acquisire o prendere in locazione la villa rustica e le pertinenze, affinchè possano ospitare un museo dell'arte olearia, una sala espositiva e un orto botanico in collaborazione con Villa Hanbury. Progetti ambiziosi sui quali si esprimerà a breve la società immobiliare. Mentre il consiglio di circoscrizione ha già bocciato le due palazzine di via Scala. Intanto incombe la polemica politica.
Per Gianni Bernabò Brea, capogruppo di Alleanza nazionale a Tursi, «nel levante stiamo assistendo a una cementificazione selvaggia e quello di via Scala è solo l'ultimo attacco al verde cittadino». L'esponente di An, oltre a criticare la legge sui trasferimenti di volumi («la mia mozione per modificarla non è stata mai applicata, anche se approvata all'unanimità») contesta la mancanza di un disegno globale in quest'area della città, finita sotto la scure edilizia. Dall'albergo a nove piani nell'ex fabbrica Till Fisher, al parco di villa Quartara destinato alla fondazione Gaslini, fino alla ventina di alloggi di via Antica Romana della Castagna.


«Non vogliamo assistere all'ennesima devastazione architettonica del levante», sbottano i residenti. «Ma il progetto di via Scala è stato già ridimensionato», ribatte la società immobiliare. Sia quel che sia, a Quarto non c'è mese che non spunti un nuovo cantiere. E la gente inizia a spazientirsi.

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