L'immagine sul suo profilo social è scura come probabilmente il suo umore. L'allarme era suonato lunedì con il rinvio della partenza da Monte Carlo, ma in pochi avevano creduto che Jannik Sinner a Parigi non ci sarebbe mai arrivato. E invece è successo: ieri, giorno in cui alle Olimpiadi sono iniziate le prime gare, il numero uno del mondo del tennis era già fuori dai Giochi.
«Sono amareggiato di informarvi che purtroppo non potrò partecipare». Comincia così il messaggio più duro da scrivere, perché se è vero che per anni il tennis è stato uno degli sport meno olimpici in assoluto (è stato fuori dal programma ufficiale da 1924 al 1988), ora è davvero un'altra storia, che Jannik avrebbe voluto scrivere con la lettera maiuscola. E invece sembra una maledizione visto che già tre anni fa alla vigilia di Tokyo aveva deciso di saltare il torneo olimpico anche se quella fu per scelta. Adesso è una delusione, soprattutto perché la spiegazione è talmente disarmante da sembrare quasi incredibile: «Dopo una buona settimana di allenamento sulla terra ho cominciato a non sentirmi bene continua il post dell'altoatesino -. Ho trascorso un paio di giorni a riposo ed in visita il medico ha riscontrato una tonsillite e mi ha fortemente sconsigliato di giocare. Perdermi i Giochi è una grandissima delusione visto che era uno dei miei obiettivi principali per questa stagione. Non vedevo l'ora di avere l'onore di rappresentare il mio Paese in questo evento importantissimo, di giocare al fianco dei miei compagni e di tutta la squadra italiana. Spero di poter partecipare alle Olimpiadi in futuro: un grande in bocca al lupo a tutti gli atleti azzurri che supporterò da casa. Seguirò i consigli del team medico e cercherò di riprendermi del tutto. Voglio tornare più forte in futuro. Forza Italia». Già ma forte quanto, ora?
Tanto per capirci, la spedizione azzurra aveva il numero uno del tabellone del singolare ed anche del doppio, nel quale Jannik con Musetti precedevano la coppia Bolelli/Vavassori, posizionata al numero 2. Ora c'è da ridisegnare tutto: il regolamento prevede che Sinner possa essere sostituito solo da qualcuno già presente in Francia, e dunque sarà Vavassori. Mentre con Musetti a questo punto potrebbe giocare Arnaldi: la medaglia è sempre alla portata, però l'annuncio è uno choc. Maledetta tonsillite dunque, in una stagione in cui, arrivato al vertice del ranking, il Fenomeno Rosso ha potuto esultare solo ad Halle. Qualcosa è andato troppe volte storto: arrivato al Roland Garros dopo aver saltato Roma per il problema all'anca, e partito per la campagna verso Wimbledon dopo aver perso in semifinale con Alcaraz, Sinner anche a Londra ha avuto problemi fisici e un malore nei quarti persi con Medvedev, ma tutto sembrava passato. E invece ancora stop, questione di gola, di febbre e diciamolo un po' di sfiga. Niente Roland Garros di nuovo, sarebbe stata un'Olimpiade speciale.
Resta poi il brusio di chi vede un fisico gracile in un grande campione, così come un circuito impazzito di partite che comincia a lasciare troppi segni e qualche virus di troppo sui giocatori.
Ma non è
questo il momento di tirar fuori i soliti sospetti: la vita ti sorprende spesso quando meno te lo aspetti, e a volte riesce a spezzare anche i sogni possibili. Adieu Paris, che amarezza, ci rivediamo a Los Angeles. Forse.
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