Napoli - Una guerriglia. Sassi e anche ordigni artigianali. Nuovi scontri si sono verificati nella notte a Terzigno alla discarica Sari. Il bilancio è di tre feriti, fra poliziotti e carabinieri, sei dimostranti fermati e condotti in commissariato dove sono stati poi arrestati. Gli scontri sono avvenuti poco dopo le 3. I manifestanti hanno cosparso di olio alcune strade che portano alla discarica. Hanno anche innalzato barricate, con detriti e terra, per impedire l'accesso al sito ai camion per sversare i rifiuti. Poi, i tafferugli con le forze dell'ordine ferite e portate in ospedale. Da parte dei manifestanti lancio di pietre, ma anche di ordigni esplosivi "artigianali".
Il varco della polizia Applausi polemici dei manifestanti hanno accolto la polizia che si è schierata in assetto antisommossa all’ingresso della strada che porta alla discarica dopo che è stato consentito il passaggio degli autocompattori diretti alla discarica. "Avete anche voi dei figli" ha urlato un uomo. "Ci stanno avvelenando, dovreste stare dalla nostra parte e non scortare dei camion che portano rifiuti di ogni tipo".
Municipio occupato Cinque manifestanti anti discarica sono saliti sul tetto del comune di Terzigno per protestare contro l'apertura del secondo invaso e contro l'amministrazione comunale del comune vesuviano che "non si sta adoperando a sufficienza". Circa un centinaio di dimostranti stazionano davanti l'ingresso dell'edificio comunale e gridano slogan all'indirizzo dei componenti la giunta. "Sono con loro, ma è ingiusto attaccare noi che quotidianamente stiamo facendo quanto è nelle nostre possibilità per evitare l'apertura della seconda discarica nel nostro Comune" commenta il vice sindaco di Terzigno Francesco Ranieri. "L'esasperazione è giunta ai massimi livelli e le istituzioni non si possono dimenticare di noi" dice ancora Ranieri che poi loda quanto finora è stato fatto dalla Provincia. "E' con noi e si sta comportando benissimo - evidenzia - stanno cercando veramente di risolvere il problema. I cittadini sono in attesa di risposte ed è ovvio che le proteste non si fermeranno prima di giovedì quando, cioé, finalmente ci sarà un atto ufficiale che scongiuri questo secondo disastro per il nostro territorio".
Assalto al sindaco Un gruppo di manifestanti, in particolare donne, che si oppongono alla discarica di Terzigno, ha fatto irruzione nell'ufficio del sindaco del vicino comune di Boscoreale, Gennaro Langella, buttando all'aria documenti e mettendo a soqquadro scrivania e suppellettili.
Bloccati diversi comuni del vesuviano Transenne di ferro sradicate dai marciapiedi, reti dei materassi, vecchi mobili e molti sacchetti di spazzatura: così in via Nazionale Passanti, la strada che collega i comuni di Terzigno, Boscoreale, Pompei e Scafati, i manifestanti contro la discarica di Terzigno hanno isolato la zona, bloccando l’accesso alle auto. La strada è una di quelle percorse dai camion che trasportano i rifiuti per raggiungere la discarica di Terzigno. Per effetto di questa protesta i diversi comuni della zona sono praticamente irraggiungibili.
Gli arrestati Hanno quasi tutti 19 anni e sono tutti incensurati i cinque manifestanti arrestati a Terzigno. Sono stati riconosciuti come autori del lancio di pietre e bottiglie contro gli agenti di polizia. In possesso anche di ordigni, nella borsa di uno di loro è stato ritrovato anche un pesante bullone di metallo. In manette Tommaso Ranieri, 19enne di Terzigno, Andrea Ambrosio, 19enne di Terzigno, Raffaele Vittorio Ardizio, 19enne di Trecase, Angelo Prisco, 57enne di Terzigno e Domenico Corcione, 20enne di Boscotrecase. Ranieri è accusato anche di detenzione e porto abusivo di esplosivi. Nel corso dei tafferugli sono rimasti feriti due poliziotti e due finanzieri e sequestrate tre grosse pietre laviche scagliate nei confronti delle forze di polizia. I quattro operatori di polizia sono stati accompagnati all'ospedale Santa Maria della Pietà di Nola e dopo essere stati medicati sono stati giudicati tutti guaribili tra i 5 ed i 10 giorni.
Caldoro: sversamento in altre discariche Stanotte il governatore della Regione Campania Stefano Caldoro ha firmato l’ordinanza con cui, almeno fino alla fine di ottobre, lo sversamento dei rifiuti destinati alla discarica di Terzigno, per motivi di salute e ordine pubblico, verrà effettuato nelle province di Avellino (Savignano), S.Arcangelo (Benevento) e S.Tammaro (Caserta). Nelle scorse ore si era registrata la polemica istituzionale. In merito alla richiesta di intervento alle "autorità nazionali", promossa dal sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino relativamente alle criticità nella gestione dei rifiuti urbani del capoluogo campano, il Dipartimento Protezione Civile, in una nota di risposta inviata fra gli altri agli Enti Territoriali della Regione Campania, aveva infatti sottolineato come, dalla data del passaggio di consegne, avvenuta con l’approvazione del DL 195/2009 poi convertito in legge, l’intera materia sia di competenza delle amministrazioni territoriali che detengono in via esclusiva l’intero ciclo della gestione dei rifiuti.
Il questore: "E' una guerriglia" "Basta parlare di tafferugli, questa è una guerriglia". È quanto ha dichiarato il questore di Napoli, Santi Giuffrè, intervenuto a "24 MattinO" su Radio 24 per parlare dell’emergenza rifiuti in Campania. Anche la scorsa notte ci sono stati scontri a Terzigno tra forze dell’ordine e manifestanti che si battono contro l’apertura di una nuova discarica: "Abbiamo cinque arresti, tre feriti tra le forze dell’ordine e un’altra notte pesante alle spalle - ha detto Giuffrè - Abbiamo dovuto fronteggiare una situazione diventata impossibile. Siamo stati oggetto di ripetuti lanci di pietre e abbiamo dovuto riconquistare il territorio di Terzigno". Sui manifestanti il questore ha aggiunto: «si è parlato tanto di donne e bambini o di invalidi. Certamente stanotte quando è iniziata la fitta sassaiola, le donne sono andate via. C’è un’organizzazione che gestisce quantomeno i tempi, la fase militare degli attacchi alle forze dell’ordine". "Non sono solo tafferugli - ha sottolineato il questore - sono autentiche barricate che stiamo rimuovendo con le pale dei vigili del fuoco. La parola tafferugli, con ripetuti feriti e con ordigni che continuano a essere ritrovati come stanotte, è un pò riduttiva. Meglio cominciare a chiamare le cose col loro nome: questa è una guerriglia. C’è una legge che va rispettata, sarà non gradita alla popolazione ma le leggi si cambiano in parlamento, non sulla strada". "L’apertura fatta ieri, con la disponibilità a versare i rifiuti da parte delle altre province - ha concluso Giuffrè - è sintomo di grande sensibilità e volontà delle autorità di affrontare il problema non solo sulla strada. La situazione non è rosea, ma non si può pensare di risolverla con la guerriglia e occupando militarmente un territorio per une mese".
La Iervolino: "Mamme e camorra" "Come sempre c'è un misto di gente e mamme per bene che protestano in buona fede insieme a una parte di sobillatori e camorra". Lo ha detto il sindaco di Napoli, Rosa Iervolino Russo, parlando degli scontri a Terzigno. Il primo cittadino ha ricordato gli scontri avvenuti circa due anni fa a Pianura, quartiere della periferia della città, dove, anche in quell'occasione, i cittadini si opposero con forza all'apertura di una discarica: "Pianura docet" ha sottolineato.
"Non so se gli scontri di Terzigno - ha affermato - siano più o meno di quelli di Pianura, ma le guerriglie sono sempre una cosa tristissima. Credo che occorra fare tutto il possibile per evitarle - ha concluso - così come stanno facendo il prefetto, Caldoro e Cesaro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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