Appena dieci minuti: i Promessi Sposi versione bonsai

Ritornano «I promessi sposi» in versione bonsai. Quella imperdibile da «dieci-minuti-dieci» firmata dal quintetto comico degli Oblivion, e incastonata nel loro nuovo spettacolo Oblivion Show. Più che un allestimento teatrale, si tratta di un circo volante con acrobazie musicali e folli risate, concertate dalla regia di Gioele Dix, questa sera in anteprima nazionale allo Spazio Tenda di Cormano per la quinta edizione della rassegna «Ottobre manzoniano» (ore 21, ingresso libero) che si sta avviando alla conclusione.
Il momento clou sarà proprio la versione teatrale «musical-concentrata» del romanzo di Alessandro Manzoni, derivata da quello che è diventato un vero e proprio filmato cult sul web, vantando in pochi mesi oltre centottantamila contatti su Facebook e trecentocinquantamila visualizzazioni su Youtube, più migliaia di link e di blog. Un'opera letteraria trasformata in musical che non piacerà certo ai puristi manzoniani ma che, al contrario, ha già conquistato anche i lettori più refrattari de I promessi sposi, con la canzone Ti amo di Umberto Tozzi che accompagna l'inizio del romanzo, i bravi che entrano in scena sul sottofondo della canzone di Mina Brava, Don Abbondio che parla con la Perpetua cantando C'ho un attimo di aritmia, c'è un pazzo criminale che ce l'ha con me, mentre lei gli risponde con il brano di Vasco Rossi Un senso.
«È un piacere dirigere gli Oblivion, cinque solisti che amano il gioco di squadra. Sono tutti ottimi cantanti, solidi sul piano tecnico e musicalmente versatili. Il loro repertorio spazia dal classico al pop, passano con disinvoltura dal canto gregoriano al rap, sono melodici e jazz», racconta Gioele Dix, uno che di comicità se ne intende, qui in versione di regista che salirà sul palcoscenico all’inizio dello spettacolo raccontando proprio alcuni personalissimi aneddoti manzoniani di epoca liceale e introducendo lo show. «Hanno un'innata vocazione per il palcoscenico e il loro spettacolo è ricco di parodie, di riletture ironiche e di invenzioni drammaturgiche e musicali di straordinario impatto, ed è ciò che li rende unici. Abbiamo lavorato insieme sui contenuti, sulle geometrie della scena e soprattutto sul ritmo. Ed è stata una faticosa e felice avventura», ha concluso Dix. Si riderà con Alessandro Manzoni ma non soltanto. Perché nell'Oblivion Show, che dopo questa anteprima a Cormano debutterà venerdì al Teatro Colosseo di Torino, per poi far ridere in altre trentanove città italiane, vi sarà spazio anche per blob di canzoni, per cantautori italiani riarrangiati a colpi di cazzotti, per brani dedicati ai non udenti, per irriverenti parodie, in un mix lungo un'ora e un quarto shakerato dai cinque artisti emiliani. Che sono mimi, mangiafuoco, ballerini di tip tap, musicisti medioevali, ossia Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli uniti dalla vecchia, cara passione per il musical.

E che s'ispirano alle storiche voci armonizzate dell’indimenticabile Quartetto Cetra, protagonista dei sabato sera in tv negli anni ’60, e alla comicità grottesca e demenziale dei Monty Python, ma anche a Giorgio Gaber e a Rodolfo De Angelis, tutti destinati a finire, in un modo o nell'altro, in parodia nello show. Che catapulterà gli artisti più cliccati nel mondo del web, dal successo virtuale dello stesso web agli applausi di un reale palcoscenico teatrale.

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