Apre in via Vivaio una casa di riposo per 80 non vedenti

Sarà inaugurata tra pochi mesi. Masto eletto presidente degli istituti dei ciechi in Italia

Augusto Pozzoli

È milanese il nuovo presidente degli istituti dei ciechi in Italia. L’incarico è stato attribuito a Rodolfo Masto, commissario dell’Istituto dei ciechi di via Vivaio. Un riconoscimento frutto del lavoro svolto nell’ultimo decennio e che fa seguito ad un altro importante titolo recentemente ottenuto: la medaglia d’oro del Comune, ritirata lo scorso 7 dicembre. Un riconoscimento ottenuto all’unanimità, «senza distinzione di parte – osserva con orgoglio Masto – segno che l’Istituto è tornato ad essere un patrimonio di tutta la città». E fra pochi mesi in via Vivaio verrà inaugurato un altro servizio importante: una casa di riposo per non vedenti con un’ottantina di posti. Un vero gioiellino.
Realizzato a fine Ottocento per accogliere e istruire i bambini ciechi milanesi, altrimenti costretti a crescere in casa, nel più totale isolamento, sembrava che nello scorso dopoguerra dovesse aver finito il suo compito. Anche i bimbi ciechi infatti avevano conquistato il diritto ad essere inseriti nelle scuole normali come i loro coetanei, quindi una scuola speciale era diventata inutile. E la struttura di via Vivaio per un certo periodo aveva mostrato segni di declino. Una fase di crisi culminata con il commissariamento dell’ente stesso e l’arrivo di Rodolfo Masto. È stata la mossa del rilancio: nel corso di una decina d’anni il neocommissario, affiancato dal direttore scientifico Giancarlo Abba, preside prestato alla ricerca, da Paola Bonanomi, tiflologa di fama internazionale, Franco Lisi, non vedente con eccezionali capacità informatiche e il segretario generale Antonio Picheca, l’Istituto dei ciechi è tornato in auge, con un ruolo all’altezza dei tempi.
Oggi è un prezioso punto di riferimento a livello mondiale per tutti coloro che cercano di assistere i non vedenti fornendo loro possibilità di integrazione sociale insospettabili fino a qualche anno fa. «Ci siamo proposti tre obiettivi – spiega Rodolfo Masto -: fornire agli insegnanti delle scuole supporto pedagogico e didattico perché gli alunni non vedenti possano studiare superando il loro handicap; aiutando i ciechi a inserirsi nel mondo del lavoro attraverso corsi specifici, soprattutto sfruttando le opportunità offerte dall’informatica; reinserire l’Istituto nel circuito culturale della città. Siamo sulla buona strada. Tutti gli alunni non vedenti inseriti nelle scuole di Milano e Lombardia possono usare le risorse didattiche che si producono nei nostri laboratori. Abbiamo un catalogo che ormai è diffuso in tutto il mondo. Il sistema informatico che abbiamo realizzato ha potenzialità che farebbero invidia a qualsiasi ente o azienda di grandi dimensioni: qui ogni anno si svolgono corsi per ogni tipo di non vedente, dai laureati ai plurihandicappati, e ciascuno acquisisce abilità che consentono loro di misurarsi con successo nel mondo del lavoro.

Una specializzazione, anche questa, in continua evoluzione: abbiamo in atto la realizzazione di ben otto progetti di ricerca a livello internazionale. Infine, da alcuni anni l’Istituto è a disposizione della città per attività culturali e convegni, concerti, manifestazioni di prestigio».

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