Gli arbitri fanno i dispetti a Zeman e Simoni

Il Pescara e il Sassuolo cedono il primo posto, sorpassate dal Brescia e dal Padova, ma protagonisti della giortnata di B sono stati anche alcuni arbitri che, elargendo facili rigori e cartellini rossi, hanno condizionato risultati e classifica. Immediate e inevitabili polemiche e accuse.
Il Pescara di Zeman è stato penalizzato da una duplice espulsione dall’esordiente Viti: al 10’ del primo tempo fuori il portiere Anania per aver respinto il pallone con la mano fuori dall’area di rigore, forse questione di centimetri; nel finale abruzzesi in nove per il rosso a Verratti e battuti dal gol di Dalla Bona. Il Pescara ha addossato all’arbitro la responsabilità per la sconfitta di Modena, ma hanno indubbiamente pesato anche gli errori di Immobile e Insigne, addirittura a porta vuota, che avrebbero dovuto chiudere la partita anzitempo. Il ventenne Insigne – 19 gol in 33 partite lo scorso campionato con il Foggia – comunque si sta proponendo fra i protagonisti del campionato: è il riferimento del gioco offensivo predicato da Zeman, che piace e diverte ma regala anche punti.
In nove ha giocato sin dal primo tempo il neopromosso Gubbio contro la Sampdoria: facile così il successo doriano, arrotondato da due rigori concessi da Calvarese, e passeggiata per la coppia Pozzi-Bertani. Gigi Simoni, che nella sua lunga carriera ha sempre mantenuto un comportamento etico e professionale, questa volta si foga: «Calvarese ha fatto delle scelte che ci hanno condizionato: le prime due ammonizioni sono state cosa veramente da far pensare male, al terzo cartellino è arrivata la prima espulsione, poi anche il secondo rosso… Per me abbiamo perso 1-0». Il Gubbio, alla terza sconfitta, si chiude in silenzio stampa.
Anche il Sassuolo perde e contesta l’arbitro Di Bello per il rigore con cui nel finale Ferrari ha siglato la vittoria del Verona. All’arbitro Palazzino invece il Bari imputato la sconfitta contro l’Albinoleffe per il dubbio sul penalty (pareggio di Cocco dopo il gol di De Paula) decretato con l’ inversione della prima decisone che puniva i bergamaschi. Ma l’Albinoleffe ha legittimato la prestazione, cogliendo la quarta vittoria su sette partite al “San Nicola”, andando in gol con Girasole dopo il vantaggio di Cissè, quando nel finale aveva subito la contestata ed affrettata espulsione di Bergamelli.
La giornata ha comunque evidenziato importanti rilievi tecnici, a cominciare dal successo del Brescia sul Vicenza. Senza Caracciolo, passato al Genoa, la squadra lombarda ha trovato un felice modulo e i gol della coppia Jonathas- Feczesin, bene sostenuta dai progressi di Vass e Budel e dall’inserimento di Juan Antonio in quel centrocampo che pareva depauperato dalle cessioni di Diamanti, Hetemaj e Kone. All’impennata bresciana ha replicato il Padova che con Dal Canto in panchina è imbattuto in campionato da 15 giornate (ha perduto solo la finale play-off con il Novara).

L’esperienza di Marcolini e di Milanese ha dato equilibrio alla squadra che continua a giocare in velocità per finalizzare il gioco con l’ argentino Cuffa e lo specialista Ruopolo. Un anno fa era stata una delle tante sorprese, ora può considerarsi realtà con tante ambizioni.

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