Armani veste di luce il lusso del futuro

ParigiUna storia di luci e di forme, il più spettacolare anticipo di futuro che si possa desiderare. Giorgio Armani dice di essersi ritrovato per le mani un bracciale grondante pietre e cristalli luccicanti e di aver preso da lì l'idea della sensazionale collezione Privé per la prossima estate in passerella ieri sera a Parigi. Del resto la sfilata si svolge in una vecchia banca di Place Vendome, con le modelle che si cambiano nel caveau protetto dalla mastodontica porta blindata a ruota ancora in funzione. Inevitabile quindi pensare ai gioielli anche perché i tacchi delle scarpe sono sfaccettati come giganteschi zaffiri, rubini o smeraldi e tutti i modelli in qualche modo rimandano all'ipnotico splendore delle pietre preziose. Eppure la vera magia di questa alta moda sta nella sua fulminante modernità, un lusso che parla il linguaggio del nuovo. Ecco perché viene subito in mente Tron Legacy, il film più costoso mai realizzato da Walt Disney, sequel girato da Joseph Kosinski di quel capolavoro d’animazione digitale che nel 1982 ci fece scoprire la dimensione estetica dell’informatica. «Non l’ho visto» risponde Re Giorgio controllando con uno sguardo tipo scanner la perfetta tenuta di un lungo abito metallizzato letteralmente tagliato in due e mantenuto scostato dal corpo tanto sopra quanto sotto uno squarcio di tessuto cangiante color corallo. Dentro un incredibile vestito monospalla rosso come i rubini «sang de pigeon» si apre un oblò da cui fa capolino una cascata di cristalli blu zaffiro termosaldati al body di tulle sottostante. Le poche gonne corte sono sempre abbinate a speciali leggings che fanno un tutt’uno con le giacche e addirittura con le scarpe per creare una nuova proporzione, molto più lunga e flessuosa.
Incredibile davvero l’effetto ottenuto grazie all’uso di un tessuto sperimentale creato a Como apposta per il Privé: seta mixata con fili di rayon, raso e metallo fino a sembrare liquida e riflettente a volte come l'acqua, più spesso come il mercurio. In testa questa divina creatura che forse viene da un altro pianeta, ma di sicuro vive in un castello e non conosce la volgarità, può avere dei piccoli cappelli a satellite in plexiglass oppure una deliziosa veletta a maschera da schermidore punteggiata però da cristalli colorati. Creati da Armani in collaborazione con Philip Treacey, questi accessori sono la punteggiatura di un’alta moda che non a caso ha registrato una crescita del 20 per cento nel fatturato dell’ultima stagione e di sicuro farà ancor meglio nella prossima visto che stanno già fioccando gli ordini in vista dei due grandi matrimoni reali dell’estate: Kate Middleton e il principe William, Charlene Wittstock e Alberto di Monaco. In prima fila da Armani oltre a un esercito di celebrità come Sophia Loren, Pedro Almodovar e Asia Argento, facevano bella mostra di sé Liliale de Bettencourt (la donna più ricca di Francia, proprietaria del colosso cosmetico l'Oreal) e sua figlia François Meyers, in lite da tempo con clamorose prese di posizioni da parte del governo. «Han deciso di riappacificarsi qui da me» ha detto lo stilista-imprenditore che da tempo collabora con l’Oreal per le sue linee di trucco, cosmetici e profumi. Si scopre così che in maggio uscirà una nuova fragranza, La femme bleue, a tiratura limitata (mille pezzi in tutto) perché il lusso è il contrario dell’omologazione è, come dice il maestro, «saper portare le cose, non potersele permettere solo perché si è ricchi».
Anche se divina, l’alta moda di Dior della prossima estate potrebbe essere una trappola infernale perché non esistono donne a parte le modelle in grado di portare senza sembrare comparse in costume i capolavori creati da Galliano. L’immaginifico designer di Gibilterra stavolta si è ispirato al magnifico lavoro di Renato Zavagli Ricciardetti, meglio noto come René Gruau, il primo illustratore di moda del mondo, grande amico di monsieur Cristian per cui creò immagini indimenticabili ad esempio per i profumi Miss Dior e Diorama. Gli abiti erano esattamente così, fuori dal tempo e dallo spazio: chilometri di tulle, piume e ricami nei colori più belli che si possano immaginare, un’apoteosi di decorazioni ovunque.

A Parigi si mormora che Monsieur Arnault sia un po’ stanco di Galliano e abbia tentato di sostituirlo con Phoebe Philo, la bravissima designer di Celine. Probabilmente è fantamoda, ma di sicuro da quando nel 2007 è prematuramente scomparso Steven Robinson, braccio destro e miglior amico del grande John, lui non è più stato lo stesso.

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