INGHILTERRA. E alla fine a recuperare è solo il Manchester. La due giorni inglese dedicata alle partite non disputate sabato e domenica a causa delle semifinali di FA Cup sorride agli uomini di Sir Alex Ferguson, che allungano sulle inseguitrici. I Red Devils, infatti, regolano 2-0 il Portsmouth con i gol di Rooney e di Carrick che aprono e chiudono la gara. Vittoria senza appello e vantaggio sul Liverpool che sale a tre punti, senza dimenticare la partita che lo United deve ancora recuperare contro il Wigan. Potenzialmente, il divario è di sei punti a cinque turni dal termine. Ma se Cristiano Ronaldo e compagnia oggi sono un po' più vicini alla conquista della Premiership, merito va soprattutto ad Andrey Arshavin, stellina dello Zenit vincitore della Coppa Uefa e della Supercoppa europea lo scorso anno. La mezza punta russa, passato all'Arsenal durante la finestra di mercato di gennaio per 16 milioni di euro, è stata assoluta protagonista nella spettacolare gara contro il Liverpool. Ad Anfield Road è stato un 4-4 emozionante, il secondo in una settimana per i Reds: in Champions League era stato identico risultato allo Stamford Bridge. In entrambi i casi, goleade amare per Benitez, che prima è stato eliminato dalla coppa e ora perde terreno sullo United in campionato. Arshavin protagonista, dicevamo. Ma che protagonista! Quattro gol firmati in una sola partita sono una rarità, ma quattro gol firmati sotto la Kop - la leggendaria curva dei tifosi del Liverpool - sono un'impresa. Eppure i Reds devono quasi essere contenti, dato che il solito Benayoun (autore di una doppietta come Torres), ha siglato l'ennesimo gol nel recupero che ha assicurato almeno un punticino ai pentacampioni d'Europa. Un punto che mantiene le distanze invariate dal Chelsea terzo in classifica, che incappa in un deludente pareggio casalingo contro quella brutta bestia dell'Everton, che lo scozzese Moyes mette in campo con intelligenza e con la precisa missione di imbrigliare gli avversari sempre e comunque, come accaduto col Manchester nella semifinale di coppa vinta ai rigori. Tra Blues e Toffees è solo 0-0. E il Manchester va.
SPAGNA. La 32esima giornata è appena cominciata, ed è già finita. Così, parafrasando una canzone di Roberto Carlos (non il calciatore di Inter, Real e Fenerbahce!), si possono riassumere le partite finora giocare (in serata le gare a completare il turno). Già, perché allo squillo del Real Madrid fa eco quello del Barcellona e in testa alla Liga tutto procede senza scossoni. Iniziano le Merengues, che incappano in una serata da infarto contro i vicini di casa del Getafe (una città a soli 10 km a sud di Madrid): pronti via e l'ex prodotto del vivaio Blanco Soldado manda subito sotto gli uomini di Juande Ramos. La replica è immediata e Higuain sigla il pari allo scadere del primo tempo. Pari illusorio, perché a cinque minuti dalla fine Albin riporta avanti il Getafe. Ma anche l'1-2 dura poco e Guti riporta le squadre in parità. Poi, il delirio. Il centrale portoghese del Real Pepe impazzisce e in piena area prende a calci l'attaccante del Getafe Casquero, reo secondo lui di aver simulato. Uno sfogo insensato e violento, che gli vale l'espulsione e il rigore per gli avversari. Batte lo stesso Casquero, ma il suo cucchiaio supponente viene parato da Iker Casillas. E la superficialità della punta diventa peccato mortale un minuto dopo, quando il solito, sontuoso Higuain sigla il 3-2 insperato e definitivo. Disarmante invece l'ennesima dimostrazione di forza del Barcellona, che non fatica nemmeno per sbaglio contro un avversario sulla carta molto più tosto, il Siviglia terzo in classifica. Terzo ancora per poco, soprattutto se continuerà in questa serie di tre sconfitte consecutive. Ai blaugrana bastano dieci minuti per annientare il Siviglia: Iniesta ed Eto'o affondano i colpi e gli andalusi non si rialzano più. La ripresa è per l'accademia e per il pubblico dal palato calcisticamente sopraffino del Camp Nou: Xavi ed Henry completano il poker per il 4-0 finale. Sette gol fatti e nessuno subito tra andata e ritorno. Abbastanza per fare del Barça il nemico numero uno di Kanoutè e compagnia. Sale invece a soli due punti dal Siviglia il Valencia, che batte il Betis in trasferta: non basta ai biancoverdi la rete dell'ex milanista Oliveira per pareggiare la doppietta di Villa. Si rialza dopo un enorme spavento l'Athletic Bilbao. Al Los Pajaritos di Soria, i baschi vengono presi in contropiede dal Numancia ultimo in classifica e al 19' sono già sotto di un gol e di un uomo per la ormai cronica propensione all'espulsione di Aitor Ocio.
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