Arte contemporanea a Milano: in mostra Hirst, Moore e Freud

Grande appunatamento al Pac, il Padiglione di arte contemporanea che espone i capolavori degli artisti inglesi del XX e XXI della prestigiosissima collezione del British Council. Delle opere si saprà tutto, dalla serie dei proprietari al prezzo d'acquisto

Grande appuntamento con l'arte contemporanea da domani a Milano. Mentre a Venezia la Biennale sta registrando un grande successo di critica e visitatori a dimostrazione di come la creatività continui a mantenere intatto il suo fascino anche in tempi di crisi globale, apre sotto al Madonnina un'esposizione che può valere un viaggio anche se il meteo promette temperature hot.
Nella sempre affascinante sede espositiva del Pac, il Padiglione di arte contemporanea con vista sui giardini di via Palestro e la statua di Indro Montanelli che scrive a macchina, si inaugura "Passports. In viaggio con l'arte" suggestiva escursione tra i più grandi e affascinanti nomi dell'arte contemporanea inglese. Dei quali, tra XX e XXI secolo, sono esposte le prime opere. Passaggi fondamentali per intuire e decifrare i loro successivi percorsi artistici. Per vederli c'è tempo fino al 13 settembre, ma l'appuntamento è davvero uno di quelli da non perdere. Dipinti, sculture, fotografie e installazioni provengono dalla collezione del British Council, una delle più importanti collezioni d'arte al mondo che vanta oltre 8mila opere, un insieme di lavori preziosi, selezionati con cura e lungimiranza dai curatori dell'ente culturale britannico. Ora l'esposizione di Milano con l'intento di celebrarne i 75 anni di attività e di «dare il via a una collaborazione con il Regno Unito per valorizzare i reciproci patrimoni artistici», come ha spiegato l'assessore alla Cultura del Comune di Massimiliano Finazzer Flory nell'inaugurare oggi l'evento. E già annunciando che il prossimo passo è già deciso. «Porteremo noi - anticipa - qualcosa a Londra».
La mostra, in esclusiva per l'Italia, raccoglie una selezione dei pezzi che compongono la collezione, da Anish Kapoor, figura di spicco nella New British Sculpture, al provocatorio, irriverente e trasgressivo Damien Hirst, nella versione più attenta ai valori formali e cromatici. Il titolo della mostra, "Passports", fa riferimento al viaggio compiuto dalle opere a partire dal loro acquisto. Un vero e proprio itinerario nell'arte attraverso i confini internazionali che farà conoscere al pubblico il "passaporto" di ogni opera, costituito dall'insieme dei musei e delle gallerie che l'hanno ospitata nei decenni, nonché il prezzo pagato per ogni lavoro all'inizio del viaggio. È il caso del capolavoro di Lucian Freud "Girl with Roses, 1947-48" che ha raggiunto più di venticinque Paesi in oltre ottanta mostre dopo l'acquisto nel '48, da parte del British Council, per una somma di sole 158 sterline. Tra le altre opere in mostra "Girl with Clasped Hands", 1930, di Henry Moore; "Cataract 3", 1967, di Bridget Riley e Hill Houses, "1990-1991", di Peter Doig, acquisito dal British Council nel 1991, all'inizio della carriera di Doig, subito dopo il conferimento all'artista del Whitechapel Artists' Award, nel '91. La collezione include anche lavori di David Hockney, Gilbert & George, Douglas Gordon, Richard Long, Mona Hatoum, Sarah Lucas, Steve McQueen, Sean Scully.


L'esposizione è accompagnata da un concorso internazionale per aspiranti curatori, "The Fifth Curator", con cui il British Council deciderà a chi affidare l'allestimento di una nuova mostra tratta dalla collezione e già prevista per l'aprile del 2010 alla prestigiosa Whitechapel di Londra.

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