Aspettando Natale, ecco le occupazioni

Aria di vacanza e gli studenti organizzano le ormai tradizionali autogestioni. Ma al liceo Berchet il preside propone dialogo e l’«aperitivo culturale»

Mancano ancora una decina di giorni alla sosta natalizia e in molte scuole milanesi si respira già aria di vacanza. Per il lungo ponte dell’Immacolata nelle classi primarie dove le lezioni riprendono questa mattina dopo cinque giorni. Nelle superiori, invece, proprio oggi parte la tradizionale ondata di agitazioni studentesche. Occupazioni, autogestioni, cogestioni. Secondo i promotori della contestazione sono una trentina gli istituti che partecipano al blocco totale o parziale delle lezioni e ogni istituto decide come organizzarsi. Molto dipende anche dal ruolo che intendono assumere dirigenti scolastici e insegnanti.
Al liceo classico Berchet di via Commenda, ad esempio, è già stato convocato il collegio dei docenti che dovrà esaminare alcune proposte avanzate dagli studenti in modo da evitare una situazione di scontro. Proposte che il dirigente scolastico Innocente Pessina ritiene sostanzialmente accettabili. «Ci chiedono un monte ore per affrontare una serie di temi di attualità che i programmi scolastici non contemplano - dice –. Se gli insegnanti saranno disponibili credo che qualcosa in questa direzione si potrebbe fare. In questo caso proporremo al consiglio di istituto di ammettere la presenza di qualche esperto qualificato che consenta lo svolgimento dei temi proposti. Un’iniziativa che potrebbe ben collegarsi con un’altra idea che vogliamo realizzare al Berchet: l’aperitivo culturale, un’attività da programmare nel tardo pomeriggio per dar modo agli studenti di confrontarsi sui temi culturali di loro interesse, in modo piacevole, appunto bevendosi anche un aperitivo. Analcolico, ovviamente».
Tutto dipenderà, comunque, da quel che decideranno nella loro riunione i docenti ai quali il dirigente scolastico chiede collaborazione per evitare che il clima della scuola degeneri in attività studentesche autogestite che spesso si trasformano in una inutile perdita di tempo. «Credo – conclude il professor Pessina – che sia meglio collaborare che creare il muro contro muro. La situazione peggiore si crea quando gli studenti vengono abbandonati a se stessi».
Le agitazioni non saranno comunque generalizzate. Almeno per ora. Ci sono istituti come i licei classici Manzoni e Beccaria dove la prima fase di attività si chiude formalmente prima di Natale.

In queste scuole, insomma, questi sono giorni impegnativi per gli ultimi compiti in classe e le interrogazioni su cui si gioca la prima pagella dell’anno scolastico. «Da noi in questo momento – osserva Maria Grazia Meneghetti, dirigente scolastica del Beccaria - gli studenti non hanno tempo per distrarsi».

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