Michele Perla
Per ripulire le casse del supermercato non hanno voluto rischiare più di tanto. È bastato loro infatti sequestrare un dipendente, costringerlo a chiamare il responsabile, obbligando infine questultimo a prelevare circa diecimila euro e a consegnarli ai banditi. Unazione rapida e pulita, della quale nessuno si è accorto, se non a cose fatte. I rapinatori sono così potuti fuggire senza neppure dare il tempo di lanciare lallarme. È successo a Bareggio, in via Torino, dove ha sede un piccolo supermercato, lo stesso dove nel 2003 un ennesimo raid finì nel sangue. Uscendo dopo la razzia alle casse, i malviventi simbatterono in una guardia giurata, aprendo il fuoco e ferendolo alle gambe.
Laltra sera, poco dopo le 19 in due sono riusciti a passare dal retro del punto vendita, nellarea adibita anche a deposito merci. Travisati con cappellini, occhiali e sciarpe, hanno sorpreso e aggredito un dipendente; puntandogli poi una pistola contro, lo hanno costretto ad accompagnarli allinterno del magazzino, obbligandolo infine a chiamare il responsabile del supermercato. Questultimo è giunto pochi minuti dopo pensando a qualche problema da risolvere. Invece si è imbattuto negli uomini armati che tenevano in ostaggio il suo collega. A questo punto, sapendo che il nuovo arrivato era lunico che poteva avere accesso alle casse senza destare sospetto, gli hanno affidato tale compito minacciandolo: «Non fare scherzi e non succederà nulla al tuo dipendente».
Il responsabile ha dovuto così obbedire e in fretta, per evitare ripercussioni al collega nelle mani dei banditi. Ha raggiunto le casse e senza dare troppe spiegazioni ha prelevato il danaro contenuto nei registratori. Infine è tornato nel magazzino consegnando ai banditi circa 10mila euro, lincasso della giornata. I malviventi, arraffato il danaro, si sono precipitati fuori dove ad attenderli, a bordo di unauto, cera un terzo complice.
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