Assalto degli abusivi all'Aler Ora gli inquilini insorgono

Assalto degli abusivi all'Aler Ora gli inquilini insorgono

Hanno occupato venti appartamenti in una sola settimana. Tutti nella stessa palazzina. E adesso minacciano di espandersi, buttare giù le porte e insediarsi nelle altre case popolari ancora sfitte. Siamo in via Ugo Tommei, a pochi passi da viale Molise. Qui c'è un gruppo di palazzine dell'Aler dove, così come accade in altre zone della città, le abitazioni non ancora assegnate vengono occupate coattivamente da rom, extracomunitari e cittadini italiani ancora in lista d'attesa.
Questa volta, però, l'occupazione è diventata emergenza, visto che i residenti della zona hanno scritto al Comune denunciando di sentirsi «assediati». Senza, peraltro, ottenere risposta. In via Tommei la situazione è diventata insostenibile nelle ultime settimane, quando decine di nomadi hanno divelto le serrature e si sono insediati in una ventina di case. I cittadini spiegano di non sentirsi più sicuri e di non riuscire più a dormire di notte, perché hanno paura di sentire il rumore delle lastre di zinco degli appartamenti confinanti, che vengono distrutte - e poi addirittura vendute - per riuscire a entrare.
«Abbiamo più volte denunciato questa situazione all'Aler, ma a loro sembra non importare nulla» spiega un cittadino che preferisce rimanere anonimo per il terrore di ritorsioni. «Non parliamo del Comune, l'amministrazione protegge gli abusivi e loro, sapendo di avere il sindaco al fianco, stanno diventando sempre più aggressivi». Quello che fa arrabbiare di più i residenti è che, fino a qualche anno fa, questo era considerato un quartiere tranquillo. Una zona residenziale, abitata per lo più da anziani, persone malate, famiglie di lavoratori. Che adesso hanno paura. E si sentono beffate.
«Siamo costretti a comportarci come cani da guardia per difenderci - prosegue l'inquilino -. Qualche volta chiamiamo la polizia, che ha le mani legate ed è costretta a tornare indietro. Eppure, anche noi siamo cittadini di Milano. E paghiamo le tasse. L'affitto. Possibile che dobbiamo controllare le case al posto dell'Aler? Abbiamo solo oneri e nessun diritto, noi?». Per il momento a questi legittimi quesiti non è giunta risposta. E loro, i cittadini di via Tommei, si organizzano per controllare la situazione, fare esposti, chiamare vigili e polizia. Ma vogliono di più. Vogliono che siano le autorità competenti a controllare e a dare protezione.

Specialmente adesso che, con lo sgombero di un edificio occupato abusivamente da oltre dieci anni in zona Lambrate, circa 40 famiglie rom sono rimaste senza un tetto, e minacciano di spostarsi in via Tommei. «Chiediamo al Comune di aiutarci, non possiamo fare tutto da soli. Siamo disperati e abbiamo davvero paura che questa situazione, già difficilissima, diventi davvero insostenibile».

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