"Attacchi a Ratzinger come a Pio XII"

Il cardinale Sodano: «È la stessa offensiva che subirono Pacelli, che fu criticato per il silenzio sulla Shoah, e Paolo VI per l’enciclica sui preservativi. Ma dietro ci sono visioni della famiglia contrarie al Vangelo»

Roma Papa Ratzinger sotto attacco come lo sono stati Pio XII e Paolo VI. È il paragone che propone il cardinale Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio, in un’intervista pubblicata su «L’Osservatore Romano» nella quale spiega le ragioni dell’inusuale saluto da lui rivolto a Benedetto XVI domenica mattina, all’inizio della liturgia pasquale.
L’ex Segretario di Stato ha dichiarato: «Dietro gli ingiusti attacchi al Papa ci sono visioni della famiglia e della vita contrarie al Vangelo». Dunque Ratzinger sarebbe nel mirino a motivo delle sue prese di posizione in favore della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, e contro l’aborto. «Ora contro la Chiesa – continua Sodano nell’intervista al quotidiano vaticano – viene brandita l’accusa della pedofilia. Prima ci sono state le battaglie del modernismo contro Pio X, poi l’offensiva contro Pio XII per il suo comportamento durante l’ultimo conflitto mondiale e infine quella contro Paolo VI per l’Humanae vitae». Il cardinale decano presenta dunque le critiche, le polemiche, gli attacchi diretti contro Benedetto XVI per lo scandalo della pedofilia del clero come riedizione di «battaglie» già vissute in passato dai suoi predecessori.
Colpisce soprattutto il paragone con l’offensiva contro Papa Pacelli, che non subì attacchi durante la vita, ma a partire dalla metà degli anni Sessanta è stato oggetto di critiche molto pesanti per il suo atteggiamento prudente nei pronunciamenti pubblici durante la Shoah. Proprio Benedetto XVI, lo scorso 19 dicembre, ha promulgato le virtù eroiche del predecessore, la cui figura è fortemente criticata dal mondo ebraico. Ma forse il paragone che presenta più similitudini è quello con Paolo VI, che al momento della pubblicazione dell’enciclica nella quale si sanciva l’illiceità degli anticoncezionali venne sottoposto a un fuoco di fila di attacchi e critiche feroci fuori ma anche dentro la Chiesa.
«È ormai un contrasto culturale – ha commentato il cardinale Sodano – il Papa incarna verità morali che non sono accettate e così le mancanze e gli errori di sacerdoti sono usate come armi contro la Chiesa». Le parole del decano del collegio cardinalizio confermano che ai vertici della Santa Sede si ritiene che quanto sta accadendo vi sia un «contrasto culturale», e dunque gli scandali degli abusi sui minori rappresentino solo il pretesto per cercare di delegittimare il Pontefice e il suo magistero.
Da Santiago del Cile, dov’è giunto per una visita di alcuni giorni, ha parlato anche l’attuale Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, il quale ha ricordato come durante la Settimana Santa Benedetto XVI abbia avuto «il sostegno di una piazza San Pietro colma e con molti giovani». «È un Papa forte – ha commentato Bertone – il Papa del terzo millennio». I cronisti hanno chiesto conto al Segretario di Stato de documenti pubblicati dal settimanale tedesco Die Zeit, che lo ha accusato di aver bloccato il procedimento di dimissione dallo stato clericale del prete americano Lawrence Murphy, macchiatosi di numerosi e ripetuti abusi ai danni di bambini e ragazzi sordomuti negli anni ’60 e ’70. Il processo venne in realtà sospeso perché il sacerdote era già molto ammalato e sarebbe morto di lì a poco. Alla domanda se avesse bloccato il processo contro il prete pedofilo, Bertone ha risposto: «Non è vero, non è vero.

Abbiamo documentato il contrario e non parliamo di questo argomento ora, perché altrimenti rimaniamo qui tutto il giorno per verificare con precisione l’azione mia e quella di sua eminenza, l’allora cardinale Ratzinger, quale Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Basta, basta su questo argomento».

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